Face ID, Apple spiega cosa è successo durante la presentazione

Apple ha chiarito ufficialmente cosa è accaduto durante la presentazione del Face ID sul palco dello Steve Jobs Theater, quando il primo tentativo di riconoscimento non è andato a buon fine. Intanto, i politici americani si stanno già interessando ai problemi di privacy di questo sistema.

Apple ha spiegato che la demo dell’iPhone X era stata provata da diverse persone prima dell’evento vero e proprio, quando sul palco doveva salire Craig Federighi. Il Face ID aveva quindi cercato di autenticare i volti di tutti coloro che avevano testato l’iPhone X per prepararlo alla presentazione e, dopo i vari tentativi falliti per il mancato riconoscimento (sull’iPhone X era impostato il volto di Federighi), il dispositivo è andato in blocco e ha chiesto il codice di accesso. Per questo motivo, quando Federighi è salito sul palco per fare vedere al pubblico il Face ID in azione, l’iPhone X era già in modalità di accesso tramite password.

Questa la dichiarazione ufficiale di Apple:

Varie persone hanno utilizzato il dispositivo prima della demo ufficiale e in molti non si sono accorti che il Face ID cercava di identificare il loro volto. Dopo aver fallito il riconoscimento per un certo numero di volte, perchè il volto impostato era quello di Craig, l’iPhone ha fatto quello che è stato progettato di dover fare e cioè richiedere il codice di accesso. In altre parole, il Face ID funziona proprio come lo abbiamo progettato.

Ieri si era parlato di una situazione simile causata però dal riavvio dell’iPhone, ma nei fatti il risultato non cambia: non è stato un “fail” del Face ID, in quanto iOS è impostato per funzionare in questo modo come tra l’altro già accade oggi con il Touch ID.

Il Face ID sta facendo già discutere anche i politici americani. Il senatore Al Franken ha presentato una richiesta formale per chiedere ad Apple di offrire maggiori dettagli sulle garanzie per la privacy e la sicurezza offerte dal Face ID.:

Apple potrebbe utilizzare i dati per beneficiarne in altri settori della propria attività, venderli a terzi per scopri di sorveglianza o ricevere richieste dai giudici per l’accesso al sistema di riconoscimento del volto. Tutti questi aspetti devono essere chiariti.

Il senatore ha previsto dieci domande da fare ad Apple per cercare di risolvere queste preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza. Franken vuole avere maggiori info su come Apple garantisce che il suo sistema sia in grado di riconoscere una vasta gamma di volti, anche in termini di razza, genere ed età senza alcun tipo di discriminazione; su come e dove Apple abbia preso oltre 1 miliardo di immagini per testare e creare il Face ID; quali sono le garanzie per la privacy o quali sono le garanzie di sicurezza che assicurano che l’iPhone non possa essere sbloccato tramite altri volti.

Sul palco del keynote, Phil Schiller ha ribadito che il Face ID è più sicuro del Touch ID: “C’è molta più probabilità che le impronte digitali di due persone siano simili e riescano a sbloccare lo stesso Touch ID. Con il Face ID, questa probabilità è 1 su un milione, con il Touch ID è 1 su 50.000″. 

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