Intervista a Tim Cook: riforma fiscale, interferenza russa e privacy dei propri clienti tra i temi discussi

Nella giornata di ieri, NBC News ha intervistato il CEO di Apple, Tim Cook, chiedendone il parere in merito ai problemi odierni dello sviluppo della tecnologia, spaziando dal tema delle riforme fiscali fino ad arrivare alle indagini sulle possibili interferenze russe nei social network, che avrebbero favorito la vittoria di Donald Trump.

Il video integrale, suddiviso in clip, che può essere consultato sul sito ufficiale di NBC News, riportato in testa all’articolo, ha preso piede nelle ultime ore, dando modo di creare diversi spunti di riflessione.

Uno dei temi fondamentali di cui si è discusso prende di mira la politica, nella figura del Presidente degli Stati Uniti, e le supposizioni, che parrebbero sempre più reali con il proseguire delle indagini, riguardanti l’interferenza del governo russo nelle elezioni del 2016. Governo che avrebbe agito mediante ads pubblicitari e piattaforme digitali.

I social network sono ovviamente al centro delle indagini, specie considerando il fatto che strumenti come Facebook e Twitter possono rivelarsi incredibilmente potenti nella propaganda di fake news e altri contenuti controversi. Lo stesso Tim Cook sottolinea come, secondo il suo parere, il problema non risieda negli annunci pubblicitari, ma nell’utilizzo vero e proprio dei social:

Non credo che il grosso del problema risieda negli annunci comprati da governi stranieri: quello è l’1% del problema. Il problema più rilevante sta in come i social network siano stati usati per dividere l’opinione pubblica, per manipolarla, nonché per trasmettere fake news che si sono mescolate al normale pensiero critico delle persone. Credo che sia proprio questo il punto focale della questione

Inoltre, il CEO ha aggiunto:

Probabilmente, abbiamo tutti da imparare dalle vicende che stanno accadendo. Tuttavia, credo anche che la tecnologia, di per sé, non sia intenzionata a fare del bene. Credo non sia intenzionata a fare nulla. Sta alle persone utilizzare la tecnologia a dovere.

Quando Lester Holt gli ha chiesto cosa egli pensasse della cattiva reputazione del settore tecnologico, in particolare a Washington, Tim Cook ha affermato che non tutte le società possono essere definite identiche.

Per lo stesso motivo per cui nessuna compagnia newyorkese è identica alle altre, e nessun media è come il proprio concorrente, anche le compagnie tecnologiche non sono uguali tra loro. Esse hanno differenti principi e diversi valori.

Tim Cook ha poi sottolineato il fatto (non che potesse esprimersi in altro modo, ndr) che Apple non veda assolutamente i propri clienti come strumenti, utili solo al conseguimento di un profitto, e che, a differenza di altre aziende, essa consideri la privacy un fattore più importante rispetto ad ads e pubblicità mirata.

Queste considerazioni sono state poi riferite anche al nuovo iPhone X e alla tecnologia del FaceID.

iPhone X ha un chip dove sono archiviate tutte le informazioni riguardanti il riconoscimento del volto, per cui Apple non ne può disporre, essendo salvate in locale.

La riforma fiscale si è rivelato un altro tema importante dell’intervista, anche in merito alle stesse elezioni presidenziali, poiché essa era contenuta all’interno di entrambi i programmi elettorali.

Apple elude da sempre parte del fisco americano, assegnando i proventi a diverse compagnie sussidiarie. Il 94% del ricavato dell’azienda è contabilizzato oltreoceano: una quota che lo scorso quadrimestre ha sfiorato i 246 miliari di dollari. Allo stesso modo, l’azienda ha più volte fatto leva sulla possibilità di introdurre una riforma fiscale che alleggerisse il carico nella nazione, favorendo le imprese ed evitando le attuali enormi penali.

Il CEO di Apple sostiene quindi la necessità di riformare il fisco, poiché l’attuale situazione non sarebbe utile nemmeno allo stesso sistema statunitense, rivelandosi un cattivo investimento per il futuro. 

In ultimo, Tim Cook e Lester Holt hanno dialogato in merito alla storia di iPhone e al fatto che il prodotto sia rimasto conforme alla visione del co-fondatore, Steve Jobs. iPhone X è stato ovviamente il fulcro del discorso, ma Tim Cook ha ancora una volta evidenziato come questo device sia arrivato 10 anni dopo il primo iPhone, presentato nel 2007, e come abbia rotto le regole del mercato.

Con riferimento al primo modello dello smartphone di Apple, Tim Cook ha concluso in questo modo:

Eravamo assolutamente certi che iPhone avrebbe cambiato il mondo, ma sinceramente la realtà ha superato ampiamente ogni nostra possibile aspettativa.

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