A pochi giorni dalla conferma da parte di Apple del rallentamento degli iPhone con batterie degradate, negli USA sono state avviate due class action contro l’azienda.
La prima class action è stata avviata da Stefan Bodganovich presso un tribunale di Los Angeles. Il querelante si dice preoccupato soprattutto per l’impatto che questa scelta avrà sugli iPhone 7 nei prossimi mesi, visto che il rischio è che le prestazioni di questi dispositivi vengano rallentate a causa della batteria deteriorata.
Nella denuncia viene chiesto ad Apple di non continuare con questa pratica e di risarcire gli utenti che si sono visti rallentare il loro iPhone.
Una seconda class action è stata avviata da due clienti residenti in Illinois e riguarda tutti gli smartphone Apple dall’iPhone 5 all’iPhone 5. Questa class action è appoggiata anche da utenti dell’Ohio, dell’Indiana e della North Carolina.
Nella denuncia si legge che Apple “ha agito in modo ingannevole e immorale con l’aggiornamento iOS 10.2.1, progettato per rallentare la velocità degli iPhone“. Secondo i querelanti, con questa decisione Apple sta violando le leggi sulla tutela dei consumatori in merito a pratiche commerciali ingannevoli. Tutto questo sarebbe stato fatto per costringere gli utenti ad acquistare un nuovo iPhone, ma nella denuncia non viene fatta menzione del legame tra questa scelta e una migliore gestione della batteria.
Apple ha spiegato che l’obiettivo è quello di fornire la migliore esperienza per i clienti, che include le alte performance e il prolungamento del ciclo vitale dei propri dispositivi. Dato che le batterie agli ioni di litio diventano con il tempo sempre meno capaci di fornire al dispositivo i picchi di corrente richiesti e che questo può causare una spegnimento anomalo del dispositivo, per prevenire danni ai componenti iOS ottimizza i picchi di corrente. In termini pratici, vengono gestite le prestazioni in base allo stato della batteria.
In questo articolo abbiamo spiegato come fare per capire se la batteria si sta deteriorando o è già deteriorata.