Nella classifica dei CEO più apprezzati dai dipendenti di un’azienda, Tim Cook di Apple perde svariate posizioni ma gode di un’ottima reputazione.
Ogni anno Glassdoor stila una corposa classifica di 100 personaggi che indicano quali sono i CEO più amati dai dipendenti delle stesse aziende che le guidano.
Tim Cook perde ben 43 posizioni e nel dettaglio passa dalla posizione 53 alla numero 96, ad un soffio dall’essere escluso tra la lista dei 100 nomi presenti.
Ma come fa Glassdoor a fare un’indagine accurata, veritiera e sopratutto imparziale? Facendo dire la propria in forma anonima.
La posizione di Tim Cook, visto che parliamo di lui in questo caso, è stata decisa in base a tutta una serie di risposte anonime che i dipendenti Apple hanno indicato durante il periodo di raccolta dati.
Oltre all’indicazione a se stante, nella voce altro, i dipendenti possono esprimere un parere personale – sempre in maniera anonima – ed è emerso che da durante il corso dell’anno c’è stato un aumento di stress legato alle prestazioni lavorative.
Ancora, quasi all’unanimità con il 91%, i dipendenti hanno indicato che comunque le decisioni intraprese da Cook sono assolutamente condivisibili e secondo loro corrette per far accrescere il potere economico aziendale e i numeri trimestre per trimestre.
Un punto dove i dipendenti premono da anni con le segnalazioni anonime è l’eccessiva segretezza che Apple impone per i propri progetti – anche tra la propria forza lavoro – e più di qualcuno afferma che sono troppe le sessioni d’emergenza aggiuntive che Apple richiede nei periodi più caldi dell’anno (caldi in senso di prossimità di lancio di prodotti o particolari eventi) per eventuale lavoro urgente ed importante da smaltire.
Infine bisogna affermare che, raccolti tutti i dati, le posizioni potrebbe cambiare il prossimo anno come ad esempio nel 2016 dove il CEO di Apple ha occupato l’ottava posizione della classifica ad un soffio dalla vetta.