Robin Goldstein, un ex dirigente Apple che ha lavorato anche come Senior Manager of Health Special Projects, afferma che l’approccio tipico delle aziende della Silicon Valley non funziona e non funzionerà con la tecnologia sanitaria.
In un articolo pubblicato sul sito web della CNBC Robin Goldstein, esperto che ha ricoperto numerosi ruoli nella sua carriera ventennale presso Apple, sostiene che le aziende tecnologiche devono adottare un approccio diverso al fallimento del prodotto quando si tratta di dispositivi relativi alla salute. In particolare, la strategia “fast fail” non è un’opzione utilizzabile nel contesto medicale.
Questa è la mentalità che la Silicon Valley ha portato in ogni spazio in cui entra: un prodotto scadente o un’esperienza utente scadente non hanno alcuna conseguenza al di là di quel particolare prodotto o esperienza, ed è sempre possibile cancellare la lavagna e ricominciare. Nel mondo della salute digitale, questo è un grosso problema.
Ci sono tre ragioni, secondo l’autore: la funzionalità dei prodotti digitali per la salute è spesso una questione di vita o di morte; i prodotti per la salute “richiedono il buy-in sia dall’utente che dal fornitore di servizi sanitari“; e il vecchio adagio “Non hai una seconda possibilità di fare una buona prima impressione ” si applica in particolare al settore sanitario.
Per far capire la situazione con un esempio pratico, Goldstein menziona Theranos, la controversa startup di analisi del sangue che è crollata lo scorso anno in scandali e incriminazioni di vario tipo, portandola al fallimento e alla chiusura. Theranos ha cercato di emulare Apple, con la sua fondatrice Elizabeth Holmes che si è auto-definita una nuova Steve Jobs. Purtroppo, la società non solo non è riuscita a trovare un prodotto funzionante, ma ha commesso anche una serie di frodi.
L’esperto spiega che ogni test relativo ai dispositivi per la salute è soggetto a maggiori controlli e deve superare tutta una serie di procedure. Utilizzare un approccio tipico della Silicon Valley non funziona in questo settore.: “L’alta tecnologia non può considerare la salute digitale semplicemente la prossima grande opportunità di mercato“.