The Information ha pubblicato un interessante articolo sui 180 leader più influenti di Apple che stanno plasmando il futuro dell’azienda. Si parla di Tim Cook, ma anche di Phil Schiller e di altri importanti dirigenti Apple.
Uno degli aneddoti più curiosi riguarda Phill Schiller, che sembra avere una notevole influenza sulla roadmap dei prodotti Apple tanto da poter bloccare sul nascere qualsiasi progetto. E per farlo, una tre lettere che fanno subito capire la sua opinione su quel particolare lavoro: “NFW, che sta per “no f***ing way“. Quando Schiller pronuncia queste tre lettere, il progetto va definitivamente accantonato.
Per quanto riguarda Tim Cook, il suo ruolo di CEO è più quello di un delegatore e di una guida, visto che spesso non viene coinvolto nelle decisioni sui prodotti. Una differenza abissale con Steve Jobs, che invece era un maniaco del controllo e voleva sapere tutto su ogni singolo progetto, anche minore. Cook è più un “accentratore di consensi”, che tende a fidarsi dei suoi migliori luogotenenti e che raramente si intromette nelle decisioni sui futuri prodotti.
Con la sua guida, però, viene ribadito un aspetto positivo e cioè che, rispetto ai tempi di Steve Jobs, ora Apple è meno “politica”. Le relazioni tra Tim Cook e i vari VP senior sono meno volatili e non si basano su giochi di potere. Quando sorgono dei conflitti, Cook si aspetta che i suoi luogotenenti risolvano le loro divergenze senza intromettersi. Steve Jobs, invece, si schierava apertamente prendendo posizione, e questo metteva spesso i dirigenti l’uno contro l’altro.
In totale, Apple conta oggi 180 dirigenti per 132.000 dipendenti.