Riprendendo quanto già detto dalla candidata alle prossime presidenziali USA Elizabeth Warren, il co-fondatore di Facebook Chris Hughes ha pubblicato un editoriale sul The New York Times nel quale critica la scelta della FTC di autorizzare le acquisizioni di Instagram e WhatsApp da parte di Facebook.
Secondo Hughes, il più grande errore della Federal Trade Commission negli ultimi anni è stato quello di consentire a Facebook di acquisire Instagram e WhatsApp. Come ha sottolineato il co-fondatore dell’azienda nel suo editoriale, molti utenti hanno abbandonato Facebook dopo lo scandalo Cambridge Analytica, ma non hanno lasciato del tutto l’ecosistema di Facebook perché continuano ad utilizzare Instagram e WhatsApp, visto che molte persone non sanno nemmeno che tali piattaforme sono state acquistate da Mark Zuckerberg:
Innanzitutto, credo che Facebook debba essere suddiviso in più società. La FTC, in collaborazione con il Dipartimento di Giustizia, dovrebbe applicare le leggi antitrust annullando le acquisizioni di Instagram e WhatsApp e vietando acquisizioni future per diversi anni.
Come funziona un breakup? Facebook avrebbe un breve periodo di tempo per effettuare lo spin-off di Instagram e WhatsApp, con le tre realtà che diventerebbero società distinte, molto probabilmente vendute pubblicamente. Gli azionisti di Facebook avrebbero diritto a mantenere le azioni nelle nuove società, sebbene a Mark Zuckerberg e ad altri dirigenti verrebbe probabilmente chiesto di cedere tutte le loro quote.
Proprio dopo le due importanti acquisizioni, i fondatori di Instagram e WhatsApp hanno lasciato le rispettive società, a quanto pare a causa di divergenze di vedute con Mark Zuckerberg. Hughes racconta anche di uno slogan informale che è diventato famoso negli uffici di Facebook dopo il lancio delle “Storie” su Instagram e Facebook: “Non essere troppo orgoglioso di copiare“.
E ancora:
Il vivace mercato che una volta spingeva Facebook e altre società di social media a competere per creare prodotti migliori è praticamente scomparso. Questo significa che ci sono meno possibilità che start-up sviluppino piattaforme di social media più sane e meno affamate di dati. Significa anche che gli attuali protagonisti del settore sentono meno responsabilità su questioni come la privacy.
Mark potrebbe non avere mai un capo nella sua vita, ma ha bisogno di avere qualcuno che controlli il suo potere. Il governo americano deve fare due cose: smantellare il monopolio di Facebook e regolare la compagnia per renderla più responsabile nei confronti del popolo americano.
L’influenza di Mark è sbalorditiva, ben oltre quella di quasi chiunque altro nel settore privato o nel governo. Poiché il signor Zuckerberg controlla la maggior parte delle azioni della società, il consiglio d’amministrazione dell’azienda funziona più come un comitato consultivo, visto che solo lui può decidere come configurare gli algoritmi di Facebook, Instagram e WhatsApp, determinando chi vede cosa. È un potere che potrebbe essere usato per creare o distruggere compagnie rivali o candidati politici.
Hughes nota come, nonostante lo scandalo Cambridge Analytica e altri problemi con i dati degli utenti nel corso degli anni, nessuno ha fatto qualcosa per fermare questo potere.
In conclusione, dopo aver fatto un’ammissione di colpa per non aver capito agli inizi la portata che avrebbe avuto l’algoritmo che gestisce i feed news di Facebook a livello mondiale, politico e culturale, Hughes afferma che negli Stati Uniti bisogna creare un organo di controllo su queste aziende e seguire l’esempio europeo con il GDPR.