A un solo giorno dalla WWDC, il più importante evento Apple dedicato agli sviluppatori, l’azienda sta ricevendo pressioni da un gruppo di dev per il rilascio di API ufficiali dedicate al controllo parentale. I 17 sviluppatori affermano di essere stati incoraggiati a fare pressioni ad Apple da Tony Fadell, il “papà” dell’iPod.
Alcune settimane fa, Apple è stata accusata di incentivare l’utilizzo di Screen Time, bloccando deliberatamente le app che utilizzano funzioni di controllo parentale. In quell’occasione, Apple spiegò che le app rimosse dall’App Store o le cui funzioni sono state limitate sfruttavano la funzione MDM (Mobile Device Management) per monitorare, limitare e controllare l’utilizzo del dispositivo. L’azienda spiegò che la funzione MDM è stata progettata per gli utenti enterprise che gestiscono un gran numero di installazioni di dispostiivi per la propria azienda, visto che offre agli amministratori di sistema poteri molto più ampi sugli iPhone e gli iPad da gestire per la struttura.
Malgrado questa “difesa”, Tony Fadell ha chiesto ad Apple di offrire API ufficiali per consentire agli sviluppatori di integrare funzioni di controllo parentale e monitoraggio all’interno delle app. In questo modo, Apple manterrebbe il controllo sui dati raccolti da iOS relativi all’utilizzo degli iPhone, mentre agli sviluppatori verrebbero condivise informazioni in modo del tutto sicuro, anonimo e controllato dalla stessa Apple.
Secondo Fadell, le API di Screen Time soddisferebbero le esigenze di tutti. Gli sviluppatori avranno accesso alle informazioni di cui hanno bisogno per offrire alternative all’app Screen Time di Apple. Apple tutelerebbe la privacy degli utenti, mantenendo il controllo totale dei dati resi disponibili alle app terze. E i clienti sarebbero liberi di scegliere la loro app preferita, che si tratti di Apple o di uno sviluppatore di terze parti.
Questa tesi è stata ora sposata da 17 importanti sviluppatori, che hanno chiesto pubblicamente ad Apple di accogliere questa richiesta. Per farlo, è stato aperto anche un sito web chiamato “ScreenTimeAPI“:
Proteggere i bambini online e insegnare loro le buone abitudini sull’utilizzo della tecnologia sono alcune delle maggiori sfide che i genitori moderni devono affrontare. Ecco perché gli sviluppatori hanno bisogno di API open per screen time.
Fino a settembre 2018, gli utenti iOS potevano sfruttare solo strumenti per la gestione del tempo passato su iPhone tramite app di terze parti. La più popolare ed efficace di queste app era attiva da molti anni e si basava sulla tecnologia MDM per fornire le funzionalità richieste dai genitori.
Quando Apple ha rilasciato il proprio strumento di gestione del tempo di utilizzo dello schermo, ha anche iniziato a rimuovere app consolidate da anni su App Store che offrivano funzioni simili.
Apple ha risposto che il motivo per cui le app sono state rimosse o bloccate era dovuto all’utilizzo di MDM, ma le tempistiche sono state quanto mai sospette. C’è però una soluzione ovvia ed è quella che gli sviluppatori hanno richiesto fin dall’inizio. Apple dovrebbe rilasciare una API pubblica che consenta agli sviluppatori di accedere alle stesse funzionalità utilizzate da Apple “Screen Time”.
Gli sviluppatori hanno affermato di essere stati incoraggiati a pubblicare questo sito da Tony Fadell, ex dirigente Apple e uno dei creatori dei primi iPhone.
Apple darà ascolto a queste richieste?