Telegram sotto attacco DDoS, ma non ci sono rischi per i tuoi dati

Telegram è vittima di un “potente attacco DDoS” che dura da diverse ore, come confermato dalla stessa azienda. Già dalle prime ore della mattina, utenti in tutto il mondo avevano segnalato dei problemi di connettività con l’app.

La situazione è stata spigata sul blog ufficiale di Telegram:

Al momento stiamo subendo un attacco DDoS molto potente, che riguarda soprattutto gli utenti Telegram nelle Americhe e in altri paesi del mondo. Gli utenti in questione potrebbero riscontrare dei problemi di connessione.

Un DDoS è un “Distributed Denial of Service attack”: i server ricevono tantissime richieste spazzatura che impediscono agli stessi di elaborare correttamente le richieste legittime. Immagina che un esercito di lemming abbia appena saltato la coda di fronte a te da McDonald’s e che ognuno ordini un Whopper.

Il server è impegnato a dire ai lemming che sono venuti nel posto sbagliato, ma ce ne sono così tanti che il server non riesce nemmeno a vederti per provare a prendere il tuo ordine.

Per generare queste richieste inutili, i malintenzionati utilizzano “botnet” costituite da computer di ignari utenti infettati da malware di vario tipo. Questo rende un DDoS simile all’apocalisse degli zombi: uno dei lemming Whopper potrebbe essere il tuo ignaro nonno.

C’è un lato positivo: tutti questi lemming sono lì solo per sovraccaricare i server con un lavoro extra, ma non possono portare via il tuo BigMac e la Coca Cola. I tuoi dati sono al sicuro.

Secondo il fondatore e CEO di Telegram, Pavel Durov, il responsabile dell’attacco è il governo cinese, visto che la gran parte degli indirizzi IP provengono proprio dalla Cina. Il tutto potrebbe essere collegato alle proteste in atto ad Hong Kong e al tentativo del governo di limitare le comunicazioni su Telegram

Per gli utenti non ci sono comunque pericoli di sicurezza.

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