Apple ha pubblicato l’elenco dei software di terze parti utilizzati per la creazione e la gestione del servizio iCloud.
In questo elenco sono menzionate tutte le aziende i cui software sono stati utilizzati per far funzionare iCloud. In totale, ci sono 116 “contributori” riconosciuti da Apple nel nuovo documento, che comprende gli accordi di licenza che consentono all’azienda di utilzzare i software terzi su iCloud.
Si va dalle licenze per utilizzare particolari font, a quelle per le librerie Javascript, passando per la Closure Library di Google e quella separata della jQuery Foundation. Apple non rivela quali elementi utilizza da queste librerie, ma quella di Google è destinata a funzioni che vanno dalle animazioni e dai controller dell’interfaccia, fino alla comunicazione con i server e l’editing di testo.
Vengono menzionate anche altre aziende come Adobe, Electronic Arts, Facebook e finanche il Financial Times. Gli elementi presi da Facebook non hanno nulla a che fare con i servizi del social network, visto che per iCloud Apple sfrutta una raccolta di funzioni Javascript.
La scelta di pubblicare questo documento è dovuta dalla recente adesione di Apple alla Cloud Native Computing Foundation. La Cloud Native Computing Foundation è un gruppo di aziende che mira a migliorare i servizi cloud e gli standard in tutto il settore.