Apple difende la crittografia su iPhone dopo le accuse del Senato USA

Apple non farà marcia indietro sulla crittografia e assicura che il suo obiettivo principale è quello di tutelare al massimo la privacy degli utenti.

Dopo le richieste di alcuni senatori USA, Apple ha nuovamente difeso la sua scelta di offrire una forte crittografia end-to-end su iPhone, tanto da rendere impossibile anche per la stessa Apple accedere ai dati personali memorizzati su iPhone.

Nella giornata di ieri, Apple e Facebook hanno ricevuto una richiesta dal comitato giudiziario del Senato USA, per trovare un modo per rendere i dati crittografati disponibili alle forze dell’ordine durante le indagini. “Troverete un modo per farlo o lo faremo per voi“, ha detto la senatrice Lindsey Graham. “Non vivremo in un mondo in cui un gruppo di pedofili hanno un rifugio sicuro per praticare il loro mestiere. Punto. Fine della discussione.” La stessa Graham si è poi lasciata andare in dichiarazioni contraddittorie, quando ha detto che da un lato apprezza il fatto che le persone “non possono hackerare il mio telefono“, ma allo stesso tempo chiede ad Apple di creare una rischiosa vulnerabilità per aiutare le forze dell’ordine.

Quando ottengono un mandato o un ordine del tribunale, voglio che il governo sia in grado di cercare e trovare tutte le informazioni pertinenti“, ha dichiarato Graham. “Nella legge americana non c’è posto che sia immune dalle indagini se è coinvolta la criminalità… Non ho intenzione di creare un rifugio sicuro per i criminali in cui possano pianificare i loro misfatti e conservare informazioni in un luogo dove le forze dell’ordine non potranno mai accedere.”

Anche il procuratore distrettuale di Manhattan Cyrus Vance, oppositore di lunga data della crittografia su iPhone, ha rincarato la dose: “Circa l’82% dei dispositivi sequestrati è bloccato: quattro anni fa era il 60%. Circa la metà di questi sono dispositivi Apple. Utilizzando la tecnologia, siamo in grado di sbloccare circa la metà dei dispositivi, quindi ci sono circa 300-400 telefoni all’anno a cui non possiamo accedere con la tecnologia che abbiamo. Ci sono molti, molti casi gravi in ​​cui non possiamo accedere al dispositivo nel periodo di tempo fondamentale per risolvere il caso“.

Il responsabile Apple per la privacy degli utenti Erik Neuenschwander ha risposto che Apple continuerà a lavorare con le forze dell’ordine, citando le 127.000 richieste degli inquirenti per l’assistenza del team Apple, che include ex funzionari delle forze dell’ordine, solo negli ultimi sette anni. A queste si aggiungono migliaia di richieste di emergenza a cui Apple ha risposto di solito entro 20 minuti. “Continueremo a lavorare con le forze dell’ordine in quanto dobbiamo trovare i modi per farlo“, ha affermato Neuenschwander. “Abbiamo un team di professionisti dedicati che lavora quotidianamente con le forze dell’ordine”.

Anche se non è entrato nei dettagli, questa dichiarazione si riferisce alla concessione da parte di Apple dell’accesso ai backup di iCloud. Sebbene Apple non abbia la possibilità di accedere ai dati archiviati su iPhone, possiede le chiavi per i backup crittografati di iCloud, quindi è in grado di decrittografarli.

Rispondendo sulla rimozione della crittografia avanzata dagli iPhone, Neuenschwander ha affermato che non esiste un modo sicuro per farlo: “In definitiva crediamo che la crittografia avanzata ci renda tutti più sicuri e non abbiamo trovato un modo per fornire accesso ai dispositivi degli utenti che non indebolirebbe la sicurezza di tutti”.

E voi, da che parte state?

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