Sviluppatore afferma di avere prove che Apple ha eliminato la classifica delle app concorrenti

Gli sviluppatori di BlueMail accusano Apple di concorrenza sleale.

Dan e Ben Volach, co-founders di Blix, e creatori dell’app BlueMail, affermano che Apple ha da tempo eliminato le classifiche delle app nell’App Store che competono con il proprio software.

Il report del Washington Post afferma che Blix ha scoperto che diverse app avevano sperimentato simili picchi drammatici nelle loro classifiche. Il salto di Blix si è verificato il 26 settembre, solo due settimane dopo che un articolo del New York Times ha affermato che Apple aveva un sistema per classificare le proprie app più in alto rispetto alla concorrenza. Blix ha citato in giudizio Apple a ottobre per violazione dei brevetti e violazioni delle norme antitrust:

Non è stata una decisione facile procedere con questa causa contro la più grande azienda tecnologica del mondo. Il monopolio di Apple sulla distribuzione di app preclude la concorrenza e danneggia i consumatori. Apple ha anche danneggiato altri sviluppatori che altrimenti competerebbero in modo equo.

Blix afferma che sarebbe una minaccia particolare per Apple perché la sua app BlueMail si rivolge ai consumatori che cercano una maggiore ricchezza di funzionalità e maggiore compatibilità multipiattaforma, rispetto all’app Mail di iOS.

Apple ha addirttura rimosso BlueMail dal suo App Store per timori che si trattasse di una duplicazione di TypeApp, anch’essa di proprietà di Blix. Nel suo archivio, Blix afferma di aver rimosso TypeApp prima di lanciare BlueMail e di citare ulteriormente esempi in cui ad altri sviluppatori di app, come Telegram, era permesso duplicare app.

Blix afferma inoltre che le “barriere” che impediscono agli utenti di scaricare il software direttamente sui loro computer offrono ad Apple un vantaggio sleale, dandogli un “potere monopolistico sulle applicazioni macOS“. Sostiene inoltre che il layout dell’App Store per iOS non mostra agli utenti abbastanza risultati di ricerca, ma solo una pubblicità e una “storia” delle sue app selezionate. Gli utenti devono scorrere ulteriormente per trovare altri risultati di ricerca. Al contrario di ciò che invece avviene sul Google Play Store.

NovitàAcquista il nuovo iPhone 16 su Amazon
News