In Europa, molti patent troll, veri e propri parassiti dei brevetti, ostacolano costantemente i veri brevetti delle aziende tech e non solo. Apple e altre 34 aziende chiedono all’Europa maggior controllo per velocizzare i processi innovativi.
Cosa sono i patent troll? Si tratta di aziende che acquistano o sono in possesso di brevetti che nel concreto bloccano e cercano di ottenere compensi per l’utilizzo di questi brevetti da parte delle aziende che ne fanno uso. Per esempio, qualche anno fa un’azienda sosteneva di aver brevettato un servizio che offriva Wi-Fi gratuito per mezzo di hot-spot in luoghi pubblici chiusi. L’azienda in questione aveva ben pensato di citare in giudizio circa 8000 tra bar e hotel che offrivano un servizio simile. È chiaro che, almeno in questo caso, stiamo parlando di un brevetto che ha davvero poco senso di esistere vista la sua natura.
Eventi simili accadono ogni giorno a grandi aziende operanti nel settore tech e non solo in Europa. È per questo che queste aziende hanno inviato una lettera alla Commissione Europea nella quale chiedono maggior flessibilità agli enti preposti per il controllo evitando così cause legali contro questi patent troll in cerca di facili guadagni. Molto spesso, queste aziende acquistano brevetti da terzi in modo da minacciare aziende più gradi di intentare lunghe cause. Per evitare tutto ciò, le aziende a volte cedono a questi veri e propri ricatti acquistando a loro volta i brevetti o pagando la concessione per l’utilizzo dei brevetti stesso.
Di recente, Apple ha accusato una di queste aziende di esercitare pratiche anticompetitive in territorio statunitense. Nello specifico si trattava dell’azienda Fortress Investment che a propria volta era sicura di avere in pugno la situazione. La stessa Apple è quindi molto attiva sulla vicenda.
Negli Stati Uniti la situazione brevetti sembra essere oramai favorevole, ma in Europa non è così. La palla passa ora a Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno e i servizi.