Apple e tra le 40 aziende che si sono dichiarate contrarie alle recenti norme introdotte negli Stati Uniti per i cittadini LGBTQ.
Le 40 aziende hanno firmato una lettera aperta pubblicata dallo Human Rights Campaign e indirizzata al Senato dell’Alabama, che di recente ha approvato il Vulnerable Child Compassion and Protection Act. Questa norma vieta ai medici di prescrivere ormoni o farmaci che bloccano la pubertà (triptorelina) ai minori.
La triptorelina, come gli ormoni, viene spesso utilizzata nei casi di varianza del genere per sospendere l’arrivo della pubertà e dare più tempo ai ragazzi e alle ragazze di indagare e comprendere la propria identità di genere.
Apple e altre aziende sono contrarie a questa norma:
Le leggi che influenzano l’accesso alle cure mediche per le persone transgender, ai diritti dei genitori, ai servizi sociali e familiari, agli sport degli studenti o all’accesso a strutture pubbliche, individuano in modo inequivocabile un trattamento diverso e svantaggioso per gruppi già emarginati. Con queste norme, mettiamo l’autorità del governo statale dietro la discriminazione e la promozione di maltrattamenti nei confronti della popolazione LBGTQ.
Le aziende affermano anche che queste norme non riflettono i loro valori di inclusione, correttezza e parità di trattamento. La legislazione sarebbe inoltre dannosa per le imprese perché “pratiche meno inclusive comportano una minore produttività dei dipendenti e un servizio clienti“.
Questi progetti di legge danneggerebbero i membri del nostro team e le loro famiglie, privandoli delle opportunità e facendoli sentire sgraditi e a rischio nelle loro stesse comunità. Può essere estremamente difficile per noi assumere i candidati più qualificati negli Stati che perseguono tali leggi e queste misure possono comportare oneri sostanziali per le famiglie dei nostri dipendenti che già risiedono in questi stati.
Le aziende chiedono ai legislatori di “abbandonare o opporsi agli sforzi per attuare questo tipo di legislazione discriminatoria e garantire l’equità per tutti gli americani“. Oltre ad Apple, tra i firmatari ci sono anche Airbnb, Amazon, American Airlines, Google, IKEA, Uber, AT&T e tanti altri.