WWDC 2020, a suo modo è già storica

Niente pubblico, nessun evento in diretta, presentazioni pre-registrate. Perché la WWDC 2020 rimarrà nella storia di Apple.

Il keynote di apertura della WWDC 2020 è stato a suo modo storico, non tanto per le novità annunciate (e il passaggio ai processori ARM personalizzati su Mac è importantissimo) quanto per la tipologia dell’evento. Per la prima volta,  l’evento non è stato organizzato in diretta e tutte le presentazioni erano pre-registrate.

wwdc 2020 apple

Uno Steve Jobs Theater desolatamente vuoto (non) ha accolto Tim Cook nel suo esordio alla WWDC 2020. Niente “Goooood Morning” urlato a centinaia di spettatori, niente applausi, niente urla di giubilo. La pandemia che ha colpito e sta colpendo il mondo intero ha costretto Apple a organizzare un evento completamente online, dalla presentazione di apertura alle sessioni per gli sviluppatori.

Uno degli aspetti più particolari di questo keynote è proprio il fatto che tutte le presentazioni erano pre-registrate, ma fino alle 19 di lunedì 22 giugno nessuno sapeva che Apple avesse comunque optato per un evento live o se, appunto, i vari spezzoni fossero stati già registrati. Il risultato, devo dirlo, è stato piacevole.

Il keynote della WWDC 2020 è stato veloce, immediato, dal ritmo serrato, senza quelle pause che un evento live di oltre un’ora e mezza ti obbliga a fare tra un passaggio e l’altro. Sembrava quasi un piccolo documentario delle novità Apple 2020, con immagini nitide a tutto schermo, concetti chiari e zero respiro. Un ritmo frenetico che ha reso la presentazione ancora più interessanti di quanto non lo fosse davvero, grazie ad un montaggio curato in tutti i particolari.

Sono sicuro che ogni “presentatore” avrà fatto diverse prove prima di scegliere il risultato migliore da mostrare a milioni di utenti in tutto il mondo, magari guidato da specialisti che hanno confezionato un prodotto finale degno di nota. Quello che mancava, però, era il pubblico. Le urla, gli applausi, le emozioni che si percepiscono anche a migliaia di chilometri di distanza. Cose che in ogni caso, e spesso, “rallentavano” la presentazione e la rendevano meno interessante.

Lo stesso Tim Cook è apparso più carismatico del solito, anche grazie a più angolazioni di ripresa, luci ben congegnate e un montaggio ad hoc.

Personalmente, è un format che ho apprezzato e che mi piacerebbe rivedere, anche se l’effetto “live” continua ad avere il suo fascino. Molto probabilmente, anche la presentazione degli iPhone a fine settembre seguirà questa linea, poi dal 2021 torneremo alla normalità, perché Apple ama l’atmosfera che si crea con il pubblico, ama gli applausi e ama anche le urla. La WWDC 2021, salvo problemi di vario tipo, sarà un ritorno alla tradizione, magari con alcuni cambiamenti come un maggior utilizzo di video pre-registrati per presentare le novità più importanti di iOS e compagnia.

E voi, avete apprezzato l’ultimo keynote?

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