Uno nuovo studio difende le commissioni di App Store

In relazione alle accuse di pratiche anticoncorrenziali di Apple, un nuovo studio mette a confronto le commissioni dei vari store digitali con quelle di App Store

Le commissioni di App Store, ovvero le percentuali sui ricavi richieste da Apple agli sviluppatori per l’utilizzo dei servizi di App Store, restano oggetto di polimiche. In soccorso di App Store arriva però un nuovo studio a supporto delle tesi di Apple.

App Store

Mentre l’Unione Europea ha da poco avviato una nuova indagine per pratiche anticoncorrenziali di App Store, Analysis Group ha condotto un nuovo studio ad opera dei due vicepresidenti della società di ricerca Jonathan Borck e Markus von Wartburg, oltre alla manager Juliette Caminade.

Tale studio, supportato da Apple,  ha messo a confronto 40 differrenti negozi digitali senza pareri di carattere critico. L’esito di tale studio supporta la tesi di Apple, le cui pratiche risulterebbero in linea con altri store di settore. Le commissioni applicate da altri store di applicazioni e videogames ammontano spesso al 30% così come quelle di altri rivenditori di contenuti video, podcast, eBook e gli audiolibri che applicano talvolta anche commissioni superiori al 30%.

Comiisioni App Store

Nella tabella allegata allo studio sono chiaramente indicate alcune delle commissioni degli stores di concorrenza, come ulteriore riprova della poca fondatezza delle accuse mosse contro Apple. I tassi di commissione sui siti di e-commerce come eBay, Amazon e Uber a volte superano persino il 30%. Lo studio pone inoltre l’accento sul metodo di revisione delle applicazioni di Apple, veloce ma al contempo molto puntiglioso, che consente agli utenti di godere di una maggiore tranquillità in merito alla sicurezza delle applicazioni da loro scaricate.

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