Dopo la vicenda Epic Games, che sta tenendo banco in queste ultime ore, anche Facebook parte all’attacco delle commissioni richieste da Apple su App Store.
Il social network ha lanciato ufficialmente una nuova piattaforma che consente di ospitare in diretta eventi a pagamento come sessioni di fitness o seminari. Lo scopo di questa piattaforma è quello di supportare le piccole attività, particolarmente colpite dalla pandemia e i vari lockdown ad essa annessi.
Facebook ha chiesto ad Apple di tagliare le commissioni derivanti da questi introiti ma l’azienda di Cupertino ha prontamente chiuso in faccia la porta a Facebook. Da notare che lo stesso social network non richiederà nessuna commissione da questo servizio per almeno un anno, una decisione condivisa anche da Google che non applicherà le commissioni usualmente richieste su Play Store.
Con un comunicato, Facebook ha deciso di esplicitare questa scelta di Apple:
Per supportare le piccole imprese e i creatori, Facebook non riscuoterà alcuna commissione da eventi online a pagamento almeno per il prossimo anno. Per le transazioni via Web e su Android nei paesi in cui abbiamo implementato Facebook Pay le piccole imprese riceveranno il 100% delle entrate generate dagli eventi online a pagamento.
Abbiamo chiesto ad Apple di ridurre la tassa del 30% sull’App Store o di consentirci di offrire Facebook Pay in modo da poter assorbire tutti i costi per le aziende in difficoltà durante COVID-19. Sfortunatamente, hanno respinto entrambe le nostre richieste e le PMI riceveranno solo il 70% delle loro entrate sudate. Fintanto che Facebook rinuncerà alle sue commissioni chiariremo tutte le commissioni nei nostri prodotti.
Apple ha insomma deciso di restare inflessibile anche in questa situazione, ponendo nuovamente App Store nel mirino. Dopo la già difficile situazione legata all’indagine antitrust e il grande clamore portato dalla questione Fortnite, App Store torna di nuovo sotto accusa per le commissioni richieste agli sviluppatori.