Il Congresso USA pensa a nuove norme antitrust contro i giganti tech

Apple, Facebook, Google e Amazon potrebbero presto ritrovarsi a dover rispettare delle norme molto più restrittive negli Stati Uniti.

Il Congresso degli Stati Uniti sta discutendo una serie di norme per combattere lo strapotere di gitanti tech come Apple, Amazon, Facebook e Google, anche se ci sono alcune divergenze tra repubblicani e democratici.

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Come riporta il portale Politico, ad oggi la Commissione del Congresso che sta discutendo le possibili misure da adottare contro queste aziende non ha ancora trovato un accordo, visto che ci sono divergenze tra i vari membri. Tutti sono d’accordo nel dover in qualche modo regolare lo strapotere di Apple, Google, Facebook, Amazon e di altri giganti tech, ma ora rimane da capire come farlo.

Il senatore Ken Buck ha detto che il rapporto della Commissione “offre uno sguardo agghiacciante su come Apple, Amazon, Google e Facebook hanno usato il loro potere per controllare come vediamo e comprendiamo il mondo“. Per questo, al vaglio della Commissione ci sono una serie di proposte antitrust.

La prima riguarda la cosiddetta portabilità dei dati: fornire ai consumatori strumenti per esportare i propri dati da una piattaforma e importarli su un’altra. Ciò renderebbe più facile passare ad esempio da iOS e Android o da macOS a Windows. Questa misure favorirebbe anche nuove società che vogliono affacciarsi ad esempio nel mercato dei social media, visto che gli utenti avrebbero la possibilità di importare la loro storia e i loro amici da Facebook alla nuova piattaforma.

La Commissione sta valutando anche una serie di norme per proteggere le piccole aziende che spesso vengono acquisite da questi giganti senza praticamente avere molte alternative. Ad esempio, si parla di divieti per alcuni tipi di fusioni, come ad esempio “future acquisizioni di potenziali concorrenti e start-up da parte delle principali piattaforme“.

I democratici vogliono inoltre rendere più facile per il governo forzare la separazione dei business unificati sotto un’unica azienda e mettere fuori legge le clausole arbitrali, con le quali le aziende vietano ai clienti di avviare azioni legali collettive. I repubblicani si sono opposti a entrambe le misure.

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