Il 2020 di Apple potrebbe essere ricordato come l’anno che ha sancito la scomparsa della sigla “S” dagli iPhone, visto che l’azienda ha adottato una strategia diversa rispetto al solito.
La lettera “S” è comparsa ad anni alterni nei nomi degli iPhone a partire dal 2009, quando Apple lanciò l’iPhone 3GS. Si trattava di un modo per dire ai clienti che le differenze con il modello precedente erano minori rispetto alle grandi novità “biennali” dei vari modelli.
Generalmente, gli iPhone “S” mantenevano lo stesso design del modello precedente, aggiungendo solo qualche piccola novità. Ad esempio, iPhone 4s ha introdotto Siri, iPhone 5S ha portato il Touch ID, mentre l’iPhone 6s del 2015 ha introdotto il 3D Touch e la funzione “Hey Siri“. Si trattava di piccoli ma importanti perfezionamenti dei modelli precedenti, che rendevano gli iPhone ancora più completi. In tutti i casi, si trattava però di piccoli aggiornamenti, visto che le differenze con i modelli precedenti non erano quasi mai eclatanti.
Ora, sembra davvero che Apple abbia abbandonato il marchio “S” anche per i futuri iPhone, e i motivi sono diversi.
In primis, la semplicità. La denominazione dei prodotti Apple sta diventando sempre più complessa, tanto da ricordare il periodo pre-Steve Jobs negli anni ’90. Quando il co-fondatore tornò in azienda, la prima cosa che fece fu tagliare tantissimi modelli di Mac e semplificare l’intera lineup.
Rispetto a quegli anni sono cambiate molte cose, e ora Apple non solo produce tantissimi prodotti diversi, ma deve anche coprire più esigenze sfornando iPhone diversi per dimensioni, caratteristiche e prezzi. Non a caso, per la prima volta Apple ha presentato ben quattro nuovi iPhone in un unico evento.
Guardando gli anni passati, Apple aveva introdotto anche la denominazione “Plus” per gli iPhone più grandi, ora sostituita dalla parola “Max”. Inoltre, Apple ha saltato l’iPhone 9 ed è passata da iPhone 7 ad iPhone 8 e iPhone X nell’anno del decennale del proprio smartphone. L’anno successivo, Apple ha forse raggiunto il punto più basso per quanto riguarda la semplicità dei nomi, lanciando iPhone XR e iPhone XS. In pratica, ha riproposto la “S” accanto alla X (che si pronuncia “ten”, per un suono “teness” ancora più complesso), ma anche una “R” per il modello più economico.
Se Apple fosse rimasta fedele alla sua tradizione, quest’anno avremmo dovuto avere iPhone 11s mini, iPhone 11s, iPhone 11s Pro e iPhone 11s Pro Max. O magari un iPhone 11R, insieme a iPhone 11s, iPhone 11s Pro e iPhone 11s Pro Max.
Il secondo motivo è più pratico e riguarda le vendite in calo degli smartphone. Semplicemente, con la “S” Apple suggeriva ai clienti che quell’aggiornamento era minore, poteva quasi essere “saltato”. In passato non c’erano problemi, visto che le vendite degli iPhone crescevano anno dopo anno senza alcun freno, ma ora i tempi sono cambiati per tutto il settore. La “S” potrebbe dare una sensazione di aggiornamento non necessario e spingere meno clienti ad effettuare l’acquisto.
Inoltre, ormai è difficile innovare dal punto di vista del design, visto che tutti gli smartphone iniziano a somigliarsi con i loro display edge-to-edge. Tutti gli iPhone finirebbero per diventare delle “S”.
Per questo, probabilmente non vedremo mai più un iPhone S.