La Francia ha iniziato a chiedere ai giganti tecnologici statunitensi quella che è stata etichettata come la “Apple tax”, un’imposta specifica contro le multinazionali tech che il paese considera evasori fiscali.
Gli Stati Uniti speravano che il paese attendesse un accordo globale sul trattamento fiscale delle grandi società tecnologiche, ma la Francia ha ora deciso di procedere unilateralmente. Questa mossa potrebbe scatenare ritorsioni da Washington, con l’avvio di una guerra commerciale tra i due paesi.
L’anno scorso, il presidente Macron ha accusato Apple e altre aziende tech di avere uno “status di paradiso fiscale permanente” in Europa. Per questo motivo, ora la Francia ha attivato una tassa del 3% sulle cosiddette società GAFA: Google, Apple, Facebook e Amazon.
Il riferimento allo “status di paradiso fiscale” si riferisce alle pratiche utilizzate da Apple e altre aziende americane per incanalare i profitti sulle vendite europee in Irlanda, e quindi richiedere ampie detrazioni per i costi di ricerca e sviluppo sostenuti negli Stati Uniti.
Il risultato finale è che i giganti tech possono guadagnare importanti somme di denaro dalle vendite in paesi come la Francia, sostenendo al contempo di realizzare profitti molto bassi a livello locale. Poiché le tasse sono calcolate sui profitti, ciò significa che queste aziende pagano poche o nessuna tassa nei paesi in cui vengono effettuate le vendite.
La Francia vuole fermare questa pratica imponendo una tassa del 3% sulle entrate. Poiché i margini di Apple sono in genere intorno al 37%, ciò equivarrebbe a una tassa dell’8% sui profitti, ancora estremamente bassa per i normali standard delle imposta sulle società, ma più di quanto il paese riesce ad ottenere ora.
Nel frattempo erano state avanzate varie proposte europee per cercare una soluzione comune, ma a quanto pare la Francia ha iniziato a muoversi da sola e a richiedere questa tassa alle aziende tech. Facebook e Amazon sono tra le prime ad aver ricevuto nei giorni scorsi una comunicazione dalle autorità francesi con la richiesta del pagamento di questa tassa per il 2020.
La richiesta di Parigi di riscuotere le tasse rappresenta la fine di una tregua con Washington iniziata nei mesi scorsi, quando il governo francese aveva bloccato la sua digital tax in attesa di trovare una soluzione comune.
“Non possiamo più aspettare e le società tecnologiche sono le grandi vincitrici della pandemia“, ha detto un funzionario francese. “a”.
Una guerra commerciale con gli Stati Uniti sembra ora inevitabile. Il governo USA potrebbe imporre una tariffa del 25% su borse e cosmetici francesi importanti nel paese, con la minaccia che tali misure verranno allargate anche a champagne e formaggi.