Nella lunga intervista rilasciata al New York Times, Tim Cook ha trattato diversi argomenti che vanno dalla privacy ai rapporti con Facebook, passando per le tecnologie AR, Elon Musk e il suo possibile addio ad Apple.
Addio ad Apple
Tim Cook ha detto che non si aspetta di rimanere in Apple nei prossimi 10 anni, ma non ha ancora pianificato le dimissioni dalla carica di CEO. Al momento non ci sono nemmeno piani per la sua successione, ma è la prima volta che l’attuale CEO di Apple fa dichiarazioni su un suo possibile addio.
“Altri dieci anni?” ha detto Cook. “Probabilmente no. Ma posso dirti che mi sento benissimo in questo momento e la data delle dimissioni non è in programma. Ma altri dieci anni sono un tempo lungo – e probabilmente non starò ancora in Apple per tutto questo tempo“.
E sul suo futuro dopo l’eventuale addio: “Non ne ho la più pallida idea, perché amo così tanto questa azienda che è difficile immaginare la mia vita lontano da qu. E quindi penso che lo saprò davvero solo quando non sarò più in Apple”.
Ad agosto, Tim Cook festeggerà i suoi primi 10 anni da CEO di Apple.
Privacy e Facebook
Apple è nel mezzo di un’accesa diatriba pubblica con Facebook per le questioni legate alla privacy e alle nuove funzioni di iOS 14.5 che obbligheranno gli sviluppatori a chiedere il consenso espresso degli utenti per poter attivare il monitoraggio dell’IDFA per fini pubblicitari.
Facebook afferma che la trasparenza del tracciamento colpirà soprattutto le piccole e medie aziende che sfruttano l’IDFA per trovare gli utenti più interessati ai propri prodotti, ma Tim Cook non è d’accordo con questo argomento e afferma che il punto di vista di Facebook è molto fragile.
La privacy è il problema principale del 21º secolo, perché con il monitoraggio le aziende sono in grado di mettere insieme un intero profilo di ogni singolo utente.
Quello che l’App Tracking Transparency cerca di verificare sono le aziende che traggono vantaggio dal tracciamento degli utenti attraverso app e servizi di altre società, quindi mettono insieme un intero profilo di ciò che pensi e di ciò che stai facendo, sorvegliandoti sul Web 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Su iOS 14.5, gli utenti vedranno un semplice pop-up che sostanzialmente li spinge a rispondere alla domanda se vogliono o non vogliono essere tracciati da quella particolare app. Se sono d’accordo, tutto rimane come prima. In caso contrario, il monitoraggio viene disattivato.
Per quanto riguarda le critiche di Facebook, non sono concentrato su di loro. Apple aggiunge nuovi strumenti e nuove funzionalità anno dopo anno per migliorare la privacy degli utenti. Anni fa, pensavo che le aziende si sarebbero regolamentate da sole e sarebbero migliorate nel tutelare la privacy. Non ci credo più. E generalmente non sono una persona che ama troppo le regolamentazioni, ma in questo caso credo sia necessaria.
App Store e sicurezza
Per quanto riguarda le fake news, Cook ha detto che Apple non ha una piattaforma di social media che inserisce contenuti nel feed degli utenti, ma osserva che l’App Store prende in seria considerazione la cura dei contenuti:
Posso parlare solo per Apple. E fin dall’inizio, abbiamo sempre creduto nella qualità. E quindi esaminiamo ogni app che va nello store. Ciò non significa che siamo perfetti nel farlo. Non lo siamo, ma ci preoccupiamo profondamente di ciò che offriamo ai nostri utenti. E quando abbiamo un nuovo prodotto come Apple News, abbiamo redattori umani che selezionano le storie chiave. E così stiamo evitando tutta la disinformazione che c’è là fuori. La realtà è che il web in alcune aree è diventato un luogo oscuro. E senza cura, ti ritroverai con questa manciata di cose che non dovremmo mettere in un amplificatore. Se hai una piattaforma, amplifichi le cose, quindi bisogna stare attenti.
Tim Cook ha aggiunto che ogni settimana vengono rifiutate circa 40.000 app sullo store su 100.000 titoli che vengono presentate: “La maggior parte di queste app vengono rifiutate perché non funzionano per niente o non funzionano come promettono di funzionare. Puoi immaginare cosa accadrebbe se non ci fosse più controllo sulle app“.
Per quanto riguarda il caso Parler, l’app social di estrema destra usata per coordinare l’attacco al Campidoglio dopo la sconfitta di Donald Trump, Tim Cook ha detto che è stata una decisione semplice quella di rimuoverla dall’App Store, visto che l’app non rispettava alcune linee guida e che sarebbe potuta ritornare online semplicemente aggiungendo un sistema di moderazione più sicuro:
Non puoi incitare alla violenza o consentire alle persone di farlo, non puoi permettere l’incitamento all’odio. E loro sono passati dal moderare al non essere più in grado di farlo. Abbiamo dato la possibilità di porre rimedio alla situazione e abbiamo lavorato duramente per trovare la soluzione migliore. Spero che gli sviluppatori mettano presto i sistemi di moderazione necessari per ritornare su App Store. Perché avere più social network è meglio che averne meno.
L’ex CEO di Parler aveva detto che la piattaforma non poteva avere alcuna responsabilità per quello che dicevano gli utenti all’interno dell’app, ma su questo Tim Cook ha semplicemente risposto che “Un approccio di questo tipo semplicemente non rispetta i termini e condizioni dell’App Store“.
Realtà aumentata
Alla domanda su futuri visori Apple, Tim Cook ha preferito non commentare, ma ha detto che la realtà aumentata è un settore molto importante per il futuro di Apple.
Non posso parlare di nulla che potremmo o non potremmo avere in cantiere. Ma in termini di AR, posso dire che con questa tecnologia la nostra conversazione potrebbe essere ancora migliore se potessimo ad esempio aggiungere contenuti come grafici o altre cose da visualizzare in tempo reale sfruttando la realtà aumentata. Anche il pubblico ne trarrebbe vantaggio. Quindi, quando penso alla tecnologia AR mi immagino i miglioramenti che potrebbe portare in tantissimi settori come salute, istruzione, giochi, vendita al dettaglio e tanto altro. È il futuro e per questo è una parte fondamentale per le strategie di Apple.
Epic Games
Si parla poi della battaglia legale tra Apple ed Epic Games. Tim Cook afferma che Epic ha rispettato per anni le regole dell’App Store, ma poi un giorno ha deciso di violarle senza rispettare tutti gli altri sviluppatori. Apple è comunque fiduciosa sul caso che presto andrà in tribunale.
Si tratta di rispettare le regole e le linee guida dell’App Store, e lo avevano fatto per anni prima di decidere di non seguirle più e di attivare sistemi di pagamento non permessi. Avevano mandato un aggiornamento rispettoso delle regole, ma poi hanno attivato questa modifica lato server. È stata una specie di mossa ingannevole. E così andiamo in tribunale. Andremo a raccontare la nostra storia. Parleremo degli aspetti di privacy e sicurezza dello store.
Aprire alla possibilità di scaricare app per iPhone fuori dall’App Store minerebbe la sicurezza degli utenti.
Nel resto del podcast, Tim Cook parla del suo rapporto con l’amministrazione del presidente Biden e ha detto che “probabilmente” non sarà il CEO di Apple tra 10 anni. L’intero podcast di 36 minuti è disponibile sul New York Times.
Elon Musk
Nessun cenno alla Apple Car, ma Tim Cook ha detto di avere una grande ammirazione per Tesla, pur non avendo mai parlato di persona con Elon Musk.
Alcuni mesi fa, Elon Musk ha detto che aveva provato a vendere Tesla ad Apple e che Cook rifiutò qualsiasi tipo di incontro.
Non ho mai parlato con Elon, anche se nutro grande ammirazione e rispetto per l’azienda che ha costruito. Penso che Tesla abbia fatto un lavoro incredibile non solo stabilendo il comando nel settore dei veicoli elettrici, ma mantenendolo per un periodo di tempo davvero lungo. Li apprezzo molto.
Nessun cenno al presunto rifiuto di quel famigerato incontro.
Politica
Nonostante i costanti rapporti com Donald Trump prima e Joe Biden oggi, Tim Cook non si sente un politico: “Apple si concentra su determinate battaglie e crediamo fortemente sull’impegno. Quindi, chiunque sia alla Casa Bianca, noi cercheremo di impegnarci con lui. Questo è quello che abbiamo fatto durante l’amministrazione del presidente Trump, ed è quello che faremo durante l’amministrazione del presidente Biden. Noi non lavoriamo contro qualcuno, lavoriamo per le cause in cui crediamo come ambiente e questioni sociali”.