Un sondaggio interno condotto in Apple sull’equità salariare mostra un divario del 6% tra gli stipendi degli uomini e quello delle donne.
Il sondaggio è stato voluto dall’ingegnere Cher Scarlett, che lo ha creato in modo informale senza l’autorizzazione esplicita di Apple. In passato, l’azienda dava il consenso per sondaggi di questo tipo, ma in seguito ha deciso di non autorizzarli per possibili problemi di privacy.
Stando ai dati raccolti da Scarlett e riportati da The Verge, il divario salariare tra uomini e donne che lavorano in Apple rimane intorno al 6%, in media con la Bay Area di San Francisco (5%). I risultati vanno comunque presi come non ufficiali, visto che al sondaggio hanno risposto solo 2.000 persone. Tuttavia, Apple ha affermato più volte che sta lavorando per raggiungere l’equità salariare tra tutti i dipendenti.
Queste le parole di Cher Scarlett: “Sappiamo che l’equità salariale era un problema in passato e Apple ha fatto qualcosa per risolverlo, ma stiamo avendo di nuovo questa conversazione perché abbiamo notato lacune in alcune aree dell’azienda e vogliamo sapere cosa farà Apple per risolvere la questione“.
Dal sondaggio è anche emerso che ci sono meno donne, non binari e persone non bianche in ruoli tecnici o senior presso Apple, due posizioni che spesso rappresentano anche stipendi più alti. L’ingegnere fa sapere che porterà presto i risultati ai dirigenti Apple, per sensibilizzare l’azienda a fare di più per quanto riguarda l’equità salariare e non solo.
Intanto, un portavoce Apple ha dichiarato quanto segue a The Verge dopo la pubblicazione dei dati:
Apple ha un impegno fermo e di lunga data per l’equità salariare. A livello globale, i dipendenti di tutti i sessi guadagnano lo stesso quando svolgono lavori simili con esperienza e prestazioni comparabili. Negli Stati Uniti, lo stesso vale per i dipendenti di tutte le razze ed etnie. Non chiediamo gli stipendi passati durante il processo di reclutamento di nuovo personale. I nostri reclutatori si basano solo sugli stipendi dei dipendenti Apple con ruoli simili. E ogni anno esaminiamo la retribuzione dei dipendenti, per garantire a tutti l’equità retributiva.