L’attivismo dei dipendenti Apple starebbe spostando gli equilibri di potere all’interno dell’azienda, almeno secondo The Verge
Il report afferma che molti più dipendenti sono disposti a parlare di questioni che li riguardano come la disparità retributiva, e si sentono più protetti rispetto al passato. Vari indizi indicano anche che c’è stato un cambiamento nella cultura della segretezza in Apple.
Zoe Schiffer di The Verge si occupa di questioni lavorative e negli ultimi mesi è diventata la persona di riferimento per i dipendenti Apple che vogliono parlare delle politiche e delle pratiche dell’azienda.
Il titolo del suo ultimo pezzo – “La fortezza della segretezza di Apple sta crollando dall’interno” – è volutamente esagerato, ma pone l’accento sul fatto che un numero crescente di dipendenti Apple è ora disposto a parlare di questioni lavorative.
Il pezzo riassume principalmente ciò che è successo negli ultimi cinque mesi, inclusa la reazione alla decisione presa da Apple di far rientrare quasi tutti in ufficio:
Cook aveva annunciato che, dopo un anno difficile di lavoro da remoto, Apple stava riaprendo i suoi uffici. A partire da settembre, ai dipendenti sarebbe stato chiesto di tornare al lavoro di persona tre giorni alla settimana, con la possibilità di lavorare da casa il mercoledì e il venerdì.
La tensione sarebbe rimasta a fuoco lento se non fosse stato per un canale Slack interno — #remote-work-advocacy — creato nel settembre 2020 per promuovere un ambiente di lavoro più flessibile. Nell’estate del 2021 aveva raggiunto circa 2.800 membri, con conversazioni sempre più vivaci. Dopo che Cook ha fatto il suo annuncio, i dipendenti sapevano che dovevano inviare un messaggio. Era una piccola protesta contro il management che avrebbe però gettato le basi per far organizzare sempre meglio i dipendenti Apple e cambiare il loro approccio verso l’azienda.
Inoltre, la famosa segretezza di Apple che riguarda in primis lo sviluppo dei nuovi prodotti aveva sempre allarmato i dipendenti, timorosi di condividere finanche i problemi interni sul posto di lavoro. Tutto questo, però, sta cambiando da diversi mesi. Adesso c’è una sorta di cambiamento nell’equilibrio dei poteri, con i dipendenti che non hanno più paura di essere licenziati dai loro capi in Apple se esprimono dei malcontenti.
Questi cambiamenti sono iniziati due anni fa, quando Apple decise di abbandonare le proprie piattaforme create in-house per affidarsi a Slack come servizio per tenere in contatto i vari dipendenti e gruppi di lavoro. Ma se prima della pandemia i gruppi su Slack erano composti da poche persone in base alle loro mansioni, con l’inizio del lavoro da remoto sono stati creati canali di vario tipo con l’obiettivo di sostituire la pausa caffè in azienda. Da qui il cambiamento, poiché sempre più persone hanno capito di non essere le sole a riscontrare problemi di vario tipo sul posto di lavoro, a partire dalla parità retributiva ma non solo.
Ad esempio, un sondaggio interno ha messo in luce il fatto che gli uomini guadagnano mediamente il 6% in più rispetto alle donne che lavorano in Apple. Questo sondaggio è stato poi chiuso da Apple. In un altro caso, proprio le conversazioni su Slack hanno spinto i dipendenti a protestare contro Apple per l’assunzione di Garcia Martinez, autore di un libro in cui descriveva le donne della Silicon Valley come deboli e ingenue. L’uomo è stato poi licenziato dall’azienda.
Secondo The Verge, il muro di segretezza negli uffici Apple si sta pian piano rompendo, portando alla luce alcune problematiche di cui probabilmente non avremmo mai sentito parlare.