La carenza globale di chip continua a peggiorare, con diverse aziende che subiranno ritardi di oltre un anno e, in alcuni casi, fino al 2024.
A causa di questa carenza, molte aziende in tutto il mondo non riescono a rispettare la tabella di marcia legata alla produzione o alla consegna di nuovi prodotti, dai dispositivi tecnologici alle auto. Inoltre, con il protrarsi della crisi, i ritardi rischiano di estendersi di oltre un anno, arrivando in alcuni casi addirittura al 2024.
In media, i tempi di attesa dei chip sono passati dalle 9-12 settimane solite a 19 settimane in estate, per poi arrivare a 22 settimane nel mese di ottobre. In alcuni casi, come per i componenti legati alla gestione dell’alimentazione, si arriva anche a 25 settimane. Per i chip utilizzati nell’industria automobilistica, la produzione può richiedere fino a 38 settimane.
Anche Apple è interessata dai problemi nella catena di appovvigionamento, come confermato da Tim Cook durante l’ultima conferenza finanziaria. I problemi principali riguardano chip modem e chip legati alla gestione dell’alimentazione, anche se l’azienda è riuscita ad assicurarsi l’esclusiva su alcuni fornitori così da poter limitare i ritardi. Su alcuni nodi, come quelli legati agli Apple Silicon, al momento non sembrano esserci particolari problemi in termini di ritardi.
In generale, la carenza è causata da molteplici problemi, che vanno dalle chiusure degli impianti COVID-19, alla riduzione delle forniture di substrati e altri materiali di base, e alle interruzioni della produzione di wafer. Anche i problemi di spedizione in tutto il mondo si sono aggiunti all’elenco, poiché i chip spesso devono percorrere circa 40.000 km per arrivare al prodotto finito e poi a destinazione.
Infine, il fatto che le aziende stiano ordinando più componenti di quelli necessari per cercare di arginare il problema in futuro sta rallentando ulteriormente la produzione.