Apple ha accettato di risolvere una class action presentata da alcuni dipendenti degli Apple Store che chiedevano di essere pagati per il tempo perso nei controlli dopo l’orario di lavoro.
Apple ha accettato di pagare 29,9 milioni di dollari ai dipendenti che hanno partecipato alla class action e che affermavano di perdere troppo tempo non remunerato per le perquisizioni alle loro borse.
Già alcuni mesi fa, un tribunale USA aveva affermato che i dipendenti degli Apple Store dovevano essere pagati per il tempo perso durante le perquisizioni di borse, pacchi, dispositivi e altri oggetti personali. Apple non ha mai considerato questo tempo come ore di lavoro, ma diverse sentenze relative anche ad altre aziende hanno sempre affermato il contrario.
Per evitare una lunga battaglia legale, Apple ha preferito accordarsi con i querelanti per una cifra vicina ai 30 milioni di dollari. “Questo è un accordo significativo e non reversibile raggiunto dopo quasi otto anni di contenziosi molto combattuti“, ha scritto uno dei responsabili della class action.
A quanto pare, i dipendenti erano anche obbligati a perdere tempo nel trovare il manager dello store o una guardia di sicurezza prima di poter lasciare il negozio in pausa pranzo o alla fine del turno. Inoltre, sembra che le perquisizioni fossero molto minuziose, con gli addetti che controllavano ogni dettaglio all’interno delle borse, violando anche la privacy.
Apple era stata citata in giudizio dai propri dipendenti nel 2013, con la richiesta di pagare per il tempo trascorso in attesa delle perquisizioni durante le pause pranzo o alla fine dei turni. Apple ha sempre cercato di difendersi affermando che i controlli erano necessari per garantire che non fossero rubati prodotti nei negozi, ma come abbiamo visto diverse sentenze hanno ribaltato la situazione.
La class action rappresentava 12.000 dipendenti ed ex dipendenti degli Apple Store in California. Ogni querelante riceverà 1.200$.