Insieme agli iPhone 12, Apple presentò anche una versione mobile del sistema MagSafe basato sui magneti integrati nello smartphone. A distanza di oltre un anno, quanto può considerarsi davvero utile questa tecnologia?
OPINIONS è una nuova rubrica targata iPhoneItalia che tratterà gli argomenti più caldi del momento dai diversi punti di vista dei nostri blogger.
Giuseppe Migliorino
Quando Apple ha presentato uno smartphone con magneti sul retro, sono rimasto subito affascinato dalle potenzialità di questa semplice ma potenzialmente utile tecnologia. Il primo pensiero andò verso gli stand per auto, ma poi ci hanno pensato Apple e i produttori di terze parti a rilasciare anche tanti altri accessori.
MagSafe viene definita una “tecnologia”, ma in realtà è un sistema che, semplicemente, sfrutta i magneti integrati nell’iPhone per consentirci di attaccare sul retro tutta una serie di accessori più o meno utili.
Il mio primo acquisto fu l’alimentatore MagSafe, convinto di poterlo sfruttare molto di più di quanto effettivamente abbia fatto. A parte la necessità di avere un alimentatore USB-C da 20W per poter godere della ricarica veloce, il mio “problema” è legato al fatto che carico l’iPhone praticamente una volta al giorno: di notte, prima di andare a dormire. E poiché – sbagliando, lo so – utilizzo l’iPhone come sonnifero per addormentarmi, quando la carica è vicina allo 0% preferisco caricarlo con un semplice cavo che mi permette di utilizzare comodamente il dispositivo, piuttosto che appoggiarlo sul MagSafe e rendere più complicata qualsiasi interazione. Per questo motivo, il mio alimentatore MagSafe è posizionato sulla scrivania dove lavoro e viene utilizzato molto molto raramente.
Al di là di questo caso particolare, e personale, trovo invece molto comodi tanti altri accessori, come ad esempio il portafoglio MagSafe che utilizzo ormai da un anno e che spesso mi permette di uscire di casa senza dover portare il più ingombrante portafoglio classico.
Non ci sono dati ufficiali, ma sono convinto anche che MagSafe abbia contribuito e non poco ad aumentare le vendite delle custodie Apple originali. Al netto del fatto che tutti (o quasi) utilizziamo una custodia protettiva per i nostri iPhone, per sfruttare i magneti integrati è necessario acquistare un case appropriato. Ne ho provati diversi, ma la stabilità e la sicurezza assicurate dalla custodia originale Apple Magsafe non ha eguali. Certo, il costo è più alto, ma non rischiate di far staccare gli accessori collegati o di far cadere l’iPhone da un dock magnetico. E credo che questo pensiero sia comune a tanti di voi, vero?
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Come accennato all’inizio, quando fu presentato il sistema MagSafe pensai subito ai dock per auto. Stranamente, Apple non ha per ora realizzato un accessorio di questo tipo, mentre sul proprio store vende l’ottima alternativa offerta da Belkin. E in auto è davvero comodo poter avvicinare l’iPhone allo stand per attaccarlo e avere la certezza che il dispositivo non cada, proprio grazie alla stabilità del sistema MagSafe (l’accessorio Belkin è certificato Apple).
Ci sono poi tanti altri prodotti, come i Battery Pack utili per chi utilizza incessantemente l’iPhone durante la giornata e ha bisogno di ricariche aggiuntive, o l’alimentatore duo Magsafe, altro accessorio utile per chi è spesso in viaggio.
Detto del passato, e dell’utilità di questi accessori che varia chiaramente anche dalle esigenze di ognuno di noi (io non potrei più rinunciare allo stand per auto e al portafoglio MagSafe), la vera domanda riguarda il futuro. Fermo restando che Apple è maestra nello stupirci, faccio fatica a immaginare altre categorie di prodotti che possano essere associate al sistema MagSafe.
Abbiamo batterie esterne, abbiamo stand e dock, abbiamo finanche dei portafogli. Che MagSafe per iPhone sia già saturo dopo poco più di un anno? Lascio la domanda in sospeso per i miei colleghi…
Francesco Siciliani
Il ritorno del MagSafe, dapprima su iPhone e poi nuovamente sui MacBook Pro, è stato poetico ed emozionante; un pezzo di storia e filosofia del brand che torna a vivere e a declinarsi in chiave moderna. Il ricordo del MagSafe, una delle idee più geniali di Steve Jobs, è sempre rimasto forte nel cuore di ogni appassionato Apple e rivederlo dopo quattro anni di assenza è stato incredibile.
È certo che su iPhone questa tecnologia si comporta in maniera diversa da quella prevista per i MacBook ma alcuni tratti della sua essenza non cambiano. Basti pensare alla sicurezza offerta dal cavo di ricarica dei MacBook, che in caso di strappi si sgancia facilmente e limita il rischio di trascinare il computer giù dalla scrivania, che viene implementata “al contrario” su iPhone per non far sganciare facilmente gli accessori magnetici come supporti per auto e portafogli.
Sin dalla sua introduzione su iPhone, ho pensato che lo standard MagSafe avrebbe trainato le vendite delle custodie originali Apple e dopo averne provata una ne sono stato certo. Avete fatto caso al cerchio colorato che si vede a schermo quando si usa una custodia Apple? Ecco, mi aveva già convinto così.
Come dice Giuseppe, sono certo che la solidità e la sicurezza delle custodie originali di casa Apple siano difficilmente eguagliabili dalla maggior parte dei produttori di terze parti – non tutti fortunatamente – e che gli utenti siano più propensi ad investire una cifra maggiore per avere totale sicurezza per l’aggancio di accessori di una certa rilevanza come il portafogli MagSafe che contiene documenti e carte importanti.
Questa tecnologia, per quanto semplice, mi ha stregato e mi ha portato in pochi mesi a circondarmi di una vasta gamma di accessori MagSafe. Alcuni di questi sono stati utilissimi come il portafogli MagSafe in pelle (che ora supporta il network Dov’è per salvare l’ultima posizione prima dello sgancio), il caricatore MagSafe da 20W, il supporto auto Belkin e i power bank esterni in stile Battery Pack di Apple. Personalmente ho preferito la batteria di Anker grazie alla funzionalità di stand integrata ma alla fine si equivalgono.
Ho apprezzato anche l’efficienza della ricarica MagSafe e posso affermare che dopo aver caricato per mesi e mesi i miei iPhone con questa tecnologia non ho notato alcuna diminuzione della percentuale di salute della batteria.
Per rispondere a Giuseppe, credo che il mercato degli accessori MagSafe sia effettivamente fermo e saturo, almeno per il momento. Lo dico sulla base delle esigenze attuali e delle proposte sul mercato: ci sono anche i supporti da cyclette e da tapis roulant quindi direi che siamo al completo e che c’è ben poco che un utente possa desiderare oltre.
In futuro il mercato potrebbe espandersi grazie ad eventuali novità hardware e software, come la ricarica inversa ed un eventuale sistema di trasferimento dei dati. In ogni caso, una tecnologia così solida vorrei restasse in auge per molti anni ancora. Dopotutto, non sono più disposto a tornare al portafoglio classico.
Claudio Sardaro
Inizialmente ero scettico riguardo la tecnologia MagSafe. Con iPhone 12 Pro però ho da subito testato il nuovo cavo di ricarica wireless e, ricredendomi, me ne sono follemente innamorato. Sono sempre stato uno di quelli che ha accolto con grande gioia l’introduzione della ricarica Qi con iPhone 8 e X adottando da subito questa nuova possibilità. Soprattutto con iPhone 11 però, mi capitava spesso di appoggiare lo smartphone sulla basetta di ricarica e… mancare la carica notturna. Con il MagSafe tutto ciò non è MAI più accaduto.
Sarebbe riduttivo osannare il MagSafe solo per le potenzialità di ricarica. Al netto degli accessori per auto di cui hanno parlato i miei colleghi, ciò che ho ritenuto subito un vero game changer è il portafogli MagSafe di Apple. Complice la riduzione nell’utilizzo dei contanti, mi ha permesso non solo di viaggiare leggero in molte occasioni, ma anche di sfruttare le carte di pagamento presenti sul Wallet di iOS. Sì, perché la domanda che mi sono fatto è stata questa: perché utilizzare la carta fisica quando devo in ogni caso prendere il telefono per poi utilizzare la carta fisica? Oramai, grazie a questa piccola grande rivoluzione, ho sempre con me un documento e una carta di pagamento utile sia per fare rifornimento all’auto che per prelevare eventuale denaro contante in caso di necessità. Tutte le altre carte sono sempre a casa, ma sempre con me grazie ad Apple Pay.
Ho sempre visto il MagSafe come il vero preludio all’abbandono dell’unica porta fisica rimasta su iPhone. In un mondo che sta pian piano adattando tutte le tecnologie ad essere wireless, il connettore magnetico MagSafe credo possa brillantemente sostituire la ricarica con un cavetto Lightning. Mi chiedo se, in un futuro, il MagSafe sarà in grado di trasferire anche dei dati e non solo la corrente necessaria per caricare in modo rapido un iPhone. In ogni caso, anche rispetto all’utilizzo che si fa oggi dello smartphone, vedo ancora indispensabile la connettività Lightning per l’utilizzo di CarPlay nelle auto non dotate di connettività wireless proprietaria. Anche in questo caso però, i modi per ovviare a questo problema ci sono e funzionano molto bene quasi in tutti i casi.
Sono certo che sui prossimi iPhone, il MagSafe si evolverà, migliorandosi e offrendo nuove possibilità agli utenti. L’unico accessorio MagSafe che non ho ancora avuto modo di testare è il case per AirPods di terza generazione e le AirPods Pro. In quel caso però, visto anche il larghissimo utilizzo che si fa delle custodie protettive del case di AirPods, il MagSafe è sicuramente poco sfruttabile e poi non così indispensabile.
Come già detto, non resta che scoprire come si evolverà il ruolo del MagSafe sui prossimi iPhone anche se, credo che il finale sia già scritto.