L’invasione della Russia in Ucraina potrebbe aumentare i problemi già esistenti nella catena di approvvigionamento che interessano l’industria degli smartphone, anche se gli effetti potrebbero vedersi solo sul lungo periodo.
A seguito dell’aggressione in terra ucraina, molti paesi occidentali hanno attivato una di sanzioni contro la Russia, che a sua volta è un importante esportatore di materie prime fondamentali per diverse industrie. La stessa Ucraina è ricca di materiali rari utilizzati nella produzione di elettronica.
Consci del fatto che i problemi di una guerra sono ben più gravi rispetto alla mancanza di componenti elettronici, riteniamo che sia di completamento al quadro generale riportare anche queste conseguenze su un portale dedicato alla tecnologia.
La Russia è il principale esportatore mondiale di palladio, un metallo utilizzato in applicazioni elettroniche come schede di memoria e sensori. Si stima che ogni singolo iPhone contenga circa 0,015 grammi di questa materia prima. Inoltre, il palladio viene spesso utilizzato per elettrodi o in componenti e placcature di connettori. Secondo la CNBC, circa il 35% della fornitura di palladio statunitense proviene dalla Russia.
C’è poi il gas neon, che viene utilizzato come componente e materiale di consumo nei laser utilizzati nella produzione di chip. L’Ucraina fornisce oltre il 90% del neon per semiconduttori negli Stati Uniti. Il gas stesso, purificato in Ucraina, è un sottoprodotto della produzione di acciaio in Russia.
La Russia è anche uno dei principali produttori di titanio, che viene utilizzato in tantissimi ambiti, dal telaio di specifici modelli di iPhone alla costruzione di aerei. Tuttavia, la Cina e gli Stati Uniti sono i principali esportatori di titanio, il che significa che l’industria non dipende interamente dalla Federazione Russa.
Apple, da parte sua, elenca 10 fonderie e raffinerie con sede in Russia nella sua catena di approvvigionamento a partire da dicembre 2020. Le fonderie e le raffinerie producono tantalio, tungsteno e oro utilizzati nei prodotti Apple.
LEGGI ANCHE: Conseguenze della guerra nel settore informatico
Gli effetti del conflitto potrebbero poi far salire i prezzi dei materiali che non provengono principalmente da Ucraina e Russia. Ad esempio, la Russia produce solo il 6% dell’alluminio mondiale, ma le sanzioni economiche stanno facendo salire i prezzi del metallo, che viene utilizzato negli involucri di quasi tutti i prodotti Apple. C’è anche, ovviamente, la questione dell’energia. Russia e Ucraina sono i principali produttori di petrolio e gas naturale per l’Europa. Con l’offerta già scarsa, il conflitto sta facendo salire alle stelle il costo dell’energia in alcune regioni.
Sebbene l’Europa orientale fornisca la maggior parte di alcuni materiali per la produzione elettronica, le aziende produttrici di chip affermano che attualmente non stanno riscontrando effetti significativi, aggiungendo di essere più preparate rispetto agli ultimi anni grazie alle scorte di materiale e all’approvvigionamento diversificato.
Intel afferma che non prevede un impatto diretto. Lo stesso vale per GlobalFoundries e United Microelectronics Corp, che hanno entrambi affermato di avere la flessibilità di cercare fonti al di fuori di Russia e Ucraina. Lo stesso vale per TSMC, tra i principali fornitori Apple.
Secondo Reuters, i produttori di chip taiwanesi come TSMC usano poco palladio. Inoltre, il neon e l’esafluorobutadina, un altro gas utilizzato nella produzione di chip, sono già immagazzinati a Taiwan. Il paese afferma inoltre che la sua catena di approvvigionamento è sufficientemente diversificata da resistere a eventuali carenze specifiche di un paese. Il produttore di chip malese Unisem, che conta Apple come cliente, afferma di non aspettarsi nessun impatto perché si rifornisce principalmente da Stati Uniti, Giappone e altri paesi.
Tuttavia, la corsa alla ricerca di fonti alternative potrebbe far salire i prezzi di semiconduttori e chipset. E più a lungo dura il conflitto in Ucraina, più è probabile che influisca sull’offerta mondiale di chip. Alcuni analisti si aspettano quindi delle conseguenze a lungo termine, dovute sia all’aumento dei prezzi che alla mancanza di alcune materie prime, soprattutto se il conflitto dovesse continuare per diverse settimane.
Come accennato prima, nel mezzo di una crisi umanitaria ci sono priorità più grandi di quella di poter acquistare un nuovo iPhone o iPad per tempo. Tuttavia, nel mondo moderno, i chip sono fondamentali per una gamma molto vasta di settori, dall’aerospace a quello delle automobili, senza dimenticare il settore medico.