Beats Pill era uno speaker portatile che, negli anni, è diventato iconico. Potrebbe davvero tornare la versione + appena ritirata dal mercato?
Gli appassionati di tecnologia ricorderanno sicuramente lo speaker portatile Beats Pill. Per via della sua forma e il brand molto famoso, questo prodotto è diventato iconico. Sicuramente, tutti avrete visto almeno una volta il Beats Pill integrato in soprammobili o altri oggetti divertenti.
Recentemente, Apple ha deciso di interrompere la produzione del Beats Pill+. Lo speaker è stato tuttavia appena riconosciuto in un commercial del brand Stüssy. Il modello sembra essere proprio quello appena uscito dalla produzione che, tuttavia, potrebbe entrare nuovamente in commercio, per un periodo limitato, con nuove sembianze e una colorazione esclusiva.
Beats collabora spesso con altri brand e sicuramente non ci stupiremmo nel vedere una collaborazione di questo tipo. Al momento, Beats non ha più a catalogo alcuno speaker portatile. Beats Pill+ infatti non risulta più disponibile nemmeno attraverso Amazon.
Non è da escludere quindi un ritorno di questo prodotto. L’azienda lanciò il Pill+ nel 2015 al prezzo di 199€. Offre 12 ore di riproduzione musicale, permette di connettersi ad altri Pill+ per la riproduzione contemporanea dello stesso contenuto da un’unica fonte.
Il tasto b presente sul fianco superiore del device permette di controllare la riproduzione musicale e attivare l’assistente vocale del dispositivo al quale è collegato. Si ricarica attraverso la porta Lightning posta sulla parte posteriore integrandosi così perfettamente con l’ecosistema di Apple.
Anche se il prodotto che vediamo nel commercial di Stüssy sembra essere proprio un Beats Pill+, non è escluso che si tratti di un prodotto di terze parti. Non resta che attendere sia per scoprire se il device sarà lanciato davvero in questa variante oltre che scoprire se e quando arriveranno altri prodotti sostitutivi da Beats.
Qualcuno ha detto HomePod marchiato Beats? Sarebbe sicuramente una risposta ai prodotti omologhi proposti da Google e Amazon.
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