Con gli iPad che diventano sempre più performanti grazie al chip M1 e una vasta gamma di accessori in grado di espanderne le potenzialità ci si chiede se sia iPadOS il vero limite di iPad Pro e, più in generale, dell’intera linea di tablet di Apple.
OPINIONS è una nuova rubrica targata iPhoneItalia che tratterà gli argomenti più caldi del momento dai diversi punti di vista dei nostri blogger.
Francesco Siciliani
L’hardware della linea iPad è in costante miglioramento e, negli ultimi anni, ha raggiunto risultati considerevoli. Basti pensare ai potenti chip Apple Silicon M1, ai display retina XDR con ProMotion, alla porta USB-C capace di sfruttare appieno dock e dischi esterni e, per ultima solo in ordine cronologico, alla connettività 5G. Che si tratti di iPad Air di quinta generazione o di iPad Pro, i passi avanti fatti da Apple sono ben visibili e comunicano un messaggio ben preciso: iPad ha tutto l’hardware che serve per essere un vero computer. Si, ma il software?
Personalmente, e lo ripeto da qualche anno ormai, credo che iPad Pro sia la vera alternativa ad un computer, almeno stando al comparto hardware. Dopo aver usato e provato per mesi un iPad Pro 12.9″ con Magic Keyboard ho avuto la conferma di quanto ho sempre pensato e sono stato felice di affermare nella mia recensione completa che iPad è un vero e proprio computer. E tutto questo lo dicevo prima ancora dell’introduzione del chip M1 che ha ulteriormente spinto in avanti il tablet di Apple. Il problema è che iPad non può essere considerato un computer per tutti gli utilizzi proprio a causa del parco software a disposizione e dei limiti di iPadOS.
Storicamente, Apple ha sempre infiammato e acceso il mondo dei professionisti dei settori multimediali e ha riscosso minor successo negli ambienti puramente lavorativi nei quali Windows era la prima scelta. Non è un caso che le varie pubblicità vintage Mac vs. PC affrontassero il dualismo ufficio/multimedialità. Con iPad, tuttavia, è avvenuto l’esatto contrario e non perchè il tablet di Apple non sia in grado di gestire un workflow professionale in campo musicale, video o fotografico ma a causa del sistema operativo limitante e limitato di cui è dotato.
Con la Magic Keyboard e l’introduzione del supporto a mouse e trackpad, la produttività con iPad ha raggiunto livelli da far invidia ai computer portatili, magari in abbinata alla suite Microsoft 365 per eccellenza, e ci ha fatto capire che iPadOS è un ottimo sistema operativo quando si lavora principalmente su documenti, mail e sul web.
Manca, tuttavia, un approccio professionale alle applicazioni multimediali perchè, se da un lato ormai troviamo software come Adobe Photoshop e Lightroom oppure Affinity Photo e Designer, dall’altro lato non possiamo avere accesso a tutto il potenziale desktop di questi software. Dover usare LumaFusion, InShot o CapCut per fare editing di un video su iPad può essere soddisfacente in vacanza e in casi di urgenza in mobilità ma non potrà mai sostituire la combinazione dei software professionali, come Premiere Pro e DaVinci Resolve, che richiedono un ambiente desktop. Stesso discorso per i software musicali e di editing fotografico.
E tutto questo è un peccato, considerando le specifiche tecniche di iPad e l’intuitività del touch screen che può essere fusa alla precisione del puntatore per un mix difficilmente eguagliabile. Sarebbe un sogno poter lavorare su Final Cut Pro su iPad con le dita e con il mouse/trackpad, a seconda delle esigenze, così quanto è già soddisfacente usare un iPad con Apple Pencil per disegnare, progettare e lavorare sulla grafica.
Ad oggi, tutti gli iPad sul mercato – ad eccezione di quello entry-level dedicato maggiormente agli studenti – sono penalizzati dalla mancanza di un software solido e professionale ma sono gli iPad Pro a soffrire maggiormente e che necessitano di attenzione immediata da parte della casa madre. Considerando anche quanto il nuovo iPad Air si avvicini ad iPad Pro è chiara e netta l’esigenza di un software più prestante dedicato – quantomeno – ai top di gamma.
Mi auguro che alla WWDC di quest’anno si assista ad un netto miglioramento di iPadOS e ad un’apertura maggiore ai software professionali, almeno per la lineup di iPad Pro. Non sarebbe nemmeno sbagliato, a livello strategico, differenziare tramite sistema operativo i vari iPad in listino che altrimenti si assomiglierebbero sin troppo.
Schematizzando, mi piacerebbe molto vedere una lineup così composta:
- Studio, svago e consultazione: iPad (Office, iWork, Canva, InShot, CapCut, ecc)
- Produttività, consultazione, app da ufficio e creazione di contenuti multimediali: iPad mini, iPad Air (Office, Adobe Photoshop, Adobe Lightroom, Affinity Photo, Affinity Designer, Procreate, GarageBand, LumaFusion, ecc)
- Creazione contenuti multimediali in ambito professionale: iPad Pro (Final Cut Pro, Adobe Premiere Pro, Adobe After Effects, Motion, DaVinci Resolve, Capture One, Adobe Photoshop, Adobe Lightroom, Affinity Photo, Affinity Designer, Adobe Audition, Logic Pro, ecc)
Lascio la parola ai miei colleghi. Che ne pensate?
Claudio Sardaro
Ho sempre guardato ad iPad come un dispositivo dalle mille risorse. Il mio primo è stato il primissimo iPad Mini. È un dispositivo che ho davvero apprezzato e mi ha accompagnato in mille avventure. L’ho utilizzato principalmente per consultare contenuti in varie occasioni, a casa e fuori. Vista la sua natura di dispositivo estremamente portatile, è una macchina multimediale davvero senza eguali. Guardo al nuovo iPad Mini come un device davvero interessante, ma pensato quasi esclusivamente per la consultazione. L’aggiunta del supporto ad Apple Pencil credo sia stata una mossa davvero azzeccata.
Il mio secondo iPad è stato un iPad Air 2. Dalla consultazione sono passato ad un utilizzo diverso: grazie ad una tastiera Bluetooth ho iniziato ad utilizzare iPad come una macchina da lavoro portatile. A differenza di Francesco, non facendo molto lavoro dal punto di vista audio/video, non ho mai avuto grossi problemi a portare a termine tutti i miei task.
Al momento posseggo iPad Pro 2020, utilizzo tutti gli accessori di Apple e non lo sostituirei con nulla al mondo. iPadOS ha sicuramente molti limiti rispetto a macOS.
Purtroppo con iPad risulta quasi impossibile organizzarsi per registrare un podcast a più voci quando non si è ubicati nello stesso luogo. Si tratta di uno use case “pro” che effettivamente disattende le aspettative rispetto al Pro promesso da Apple. Forse però Apple non ha mai voluto sostituire MacBook con iPad ed è questo forse il motivo delle mancanze di iPad. L’introduzione del chip M1 sulla linea ha sicuramente messo maggiormente alla luce le differenze tra i vari dispositivi di Apple. iPad potrebbe offrire di più? Sicuramente, ma eventuali complicazioni renderebbero questi device forse troppo “pesanti” e meno piacevoli da utilizzare. Tutte le app ufficiali sviluppate da Apple per iPad seguono la filosofia preferita dall’azienda: compiere un task, nel migliore dei modi. iPad non è un Mac ed è sbagliato paragonarli. Smarcandosi da questo pensiero, apprezzeremmo tutti di più i vari iPad presenti sul mercato.
Giuseppe Migliorino
Sì.