Ciao amici! Oggi voglio parlarvi delle Urbanista Los Angeles. Conoscete già questo marchio? Spero di si, perché i prodotti che tirano fuori sono davvero ottimi.
Aspettavo da mesi queste Los Angeles, perché l’idea che sta dietro al prodotto mi è sembrata da subito molto interessante: la ricarica a luce solare. Ma con calma, adesso ci arriviamo!
Design e costruzione
Esteticamente le Los Angeles mi piacciono davvero tanto. Minimali quanto basta, nere opache nella mia versione, colore che non stanca mai. Esiste anche un’altra variante cromatica. Color bronzo, molto, molto belle. Ma queste nere secondo me sono un pochino più discrete e sicuramente i segni del tempo emergeranno meno. Le cuffie sono costruite interamente in plastica, ma la costruzione è davvero super. Nessuno scricchiolio, anche allargandole per indossarle non ho mai sentito il minimo ogni di cedimento.
Per quanto mi riguarda, l’azienda ha fatto davvero un lavoro eccelso nell’inserire il “modulo” che permette la ricarica tramite energia solare. Le celle fotovoltaiche che garantiscono la ricarica grazie al sole sono posizionate nella parte superiore dell’archetto. E anche qui il minimalismo è a livelli altissimi. A segnalare tale tecnologia troviamo un materiale diverso dalla plastica, ovviamente la scritta “PowerFoyle”. Ovvero il nome della tecnologia che permette la ricarica tramite luce solare.
La parte inferiore dell’archetto è rivestita da una superficie morbida per migliorare l’indossabilità nelle sessioni prolungate, e i due padiglioni cono attaccati all’archetto tramite un sottile supporto ovviamente regolabile in base alla dimensione della vostra testa.
Voglio spendere giusto due parole sui padiglioni che sono orientabili per adattarsi al meglio alle varie forme della testa, ma attenzione, perché lo spazio nel padiglione non è molto grande, e questo è sicuramente un plus dal punto di vista dell’isolamento, certo. Ma d’altro canto può essere un problema per chi ha orecchie grandi.
Prima vi ho detto che la costruzione delle cuffie è di alto livello, e lo confermo, ma attenzione perché anche la struttura dell’intera cuffia è molto rigida, quindi nei primi giorni di utilizzo potrebbero stringervi e provocare fastidi. Nei primi giorni di test indossarle per più di mezz’ora non è stato semplice, perché appunto l’archetto è veramente rigido e le cuffie risultano “strette”. Poi io ho gli occhiali, e sicuramente la situazione non ha giovato a mio vantaggio. Dopo qualche giorno però la situazione è migliorata.
Se non volete passare i primi giorni a soffrire, potrete far indossare le cuffie ad una scatola così da allentare l’archetto in maniera più fast. Io ho fatto così, lasciandole su di una scatola tutta la notte, tutte le notti.
Leggi Anche: Urbanista London, truly wireless di grande sostanza – RECENSIONE
Come ogni cuffia che si rispetti, ci sono anche dei pulsanti (rimappabili tramite l’app per smartphone disponibile sia per Android che per iPhone). I quali permettono di regolare il volume, la riproduzione musicale, switchare tra le varie modalità:
- Cancellazione del rumore;
- Trasparenza;
- Standard.
Collegandole al mio MacBook Pro però non sono riuscito a switchare tra le tre modalità, ma con la pressione del tasto, partiva l’assistente vocale. La batteria può essere ricaricata anche dall’ingresso USB Tipo-C, nel caso in cui la ricarica solare non sia sufficiente.
Attenzione alle connettività poi, perché si c’è il Bluetooth 5.0, ho apprezzato tantissimo la presenza del sensore che riconosce quando si indossano le cuffie, quindi la riproduzione va finché le cuffie sono indossate. Quando togliamo le cuffie, qualunque tipo di riproduzione va in pausa. Però purtroppo manca il connettore jack da 3,5 mm. E su questa tipologia di prodotto, per me deve essere sempre presente.
La ricarica solare le rende immortali
Io direi che è arrivato il momento di toccare il punto focus di questo prodotto, ovvero la ricarica solare. Grazie a questa tecnologia, Urbanista è riuscita a portare sul mercato delle cuffie che paradossalmente non si scaricano mai. Ma adesso cercherò di affrontare meglio questo tema.
La batteria delle Los Angeles è da 750mAh che si traducono in un’autonomia di tutto rispetto. Siamo sulle 70 ore, in base a volume e uso o meno dell’ANC.
Sfruttare l’energia solare per tenerle costantemente carica è sicuramente una roba fighissima. Ma come funziona? Come mi sono trovato in questi giorni di test? Chiaramente bene. Ma vorrei approfondire di più questo aspetto.
- Uso casalingo con luce artificiale: la quantità di energia ricaricata è leggermente inferiore a quella consumata. In questo specifico caso di utilizzo non è possibile quindi di avere energia infinita, ma comunque questa tecnologia in questa situazione può aumentare davvero tanto l’autonomia delle cuffie;
- Uso all’esterno con luce naturale: la luce catturata dalle cuffie conferisce un’energia di ricarica maggiore di quella consumata, quindi le cuffie non scenderanno mai dal 100% e in queste condizioni si, le Urbanista Los Angeles sono impossibili da scaricare.
L’autonomia non è un problema insomma, io usandole un paio d’ore al giorno dal lunedì al venerdì ho consumato il 15% di batteria. Cioè, incredibile!
Qualità audio
Ok, tutto bello, ma stiamo parlando di un paio di cuffie quindi sono sicuro che vogliate sapere come suonano. Ci sta. Io non sono un audiofilo, e la qualità audio mi è piaciuta. I bassi sono belli potenti e il suono è caldo e corposo. Però lo sapete sicuramente meglio di me, la qualità audio in cuffia è una cosa sempre soggettiva. Non posso considerarmi un esperto in questo mondo, ma considerando il prezzo di vendita di queste Los Angeles credo proprio che non possiamo assolutamente lamentarci. Anzi!
Leggi Anche: Urbanista Miami, compagne perfette dalla grande autonomia – RECENSIONE
Anche la cancellazione attiva del rumore funziona bene, oltre a queste, le mie cuffie quotidiane sono le AirPods Pro, e la cancellazione del rumore delle AirPods mi sembra superiore. C’è anche da dire che parliamo di due cuffie differenzi, le Los Angeles non hanno i tappi che finiscono direttamente nelle orecchie come le AirPods. Però comunque mi ritengo soddisfatto.
Anche la modalità trasparenza funziona bene. Le ho provate in strada e sono riuscito a sentire bene ciò che mi circondava e pure la musica che stavo ascoltando.
I microfoni che vengono sfruttati appunto per la modalità trasparenza tornano utili anche per effettuare chiamate, anche in questo caso con una qualità molto buona. Nella video recensione su YouTube potere apprezzare proprio un test dei microfoni di queste Urbanista Los Angeles.
Applicazione per Android e iPhone
Prima vi ho detto che è presente un’app per controllare le cuffie. La quale è fatta molto bene, permette di personalizzare il funzionamento del tasti come detto prima, aggiornare firmware e, controllare lo stato di ricarica della batteria ed efficienza della ricarica solare. Per tanti l’assenza di un equalizzatore in app può essere una pecca, ma non per me. Meglio così non sono cuffie per professionisti, sono pensate per un pubblico giovane che vuole indossarle e pomparsi al massimo le loro tracce preferite! Ci sta e va bene così.
Download Urbanista app – Android
Prezzo e conclusioni
Le Urbanista Los Angeles sono un prodotto che mi è piaciuto molto, offrono una buona qualità generale, senza eccellere particolarmente in un contesto specifico. Ovviamente il loro più grande pregio è quello di avere un’autonomia praticamente infinita. Infatti anche quando non le uste vi consiglio di tenerle sotto una fonte luminosa, magari sotto la lampada che tenete accesa mentre siete alla scrivania, così da averle sempre cariche nel momento del bisogno.
Sfruttare l’energia della luce per caricare le batterie a mio modo di vedere è stata una genialata da parte di Urbanista. Peccato per l’assenza del jack da 3,5mm e per la struttura troppo rigida delle cuffie. Se avete una testa grande, potrebbero davvero darvi fastidio. Per il resto, un prodotto che vale i 200€ che costa.
Veramente consigliate!