Anche Spotify ha deciso di interrompere la propria attività in Russia. Il servizio di streaming musicale più popolare non sarà quindi più disponibile sul territorio così come moltissimi altri servizi legati al mondo digitale e non.
Spotify ha deciso di fare marcia indietro e sospendere i propri servizi in Russia. Nonostante le rassicurazioni iniziali che parlavano di un non abbandono del mercato russo da parte dell’azienda, a causa delle attuali leggi russe, Spotify non sarà più in grado di fornire i propri servizi sul territorio russo.
L’azienda aveva deciso di rimanere neutrale rispetto alle notizie riguardanti la guerra tra Russia e Ucraina, ma si è dovuta adeguare alle nuove decisioni prese dal governo locale. In particolare, contesta le preclusioni riguardo l’accesso all’informazione libera. Questo ovviamente cozza con quanto, da sempre, l’azienda fornire attraverso molti dei propri servizi tra cui il player podcast.
Se all’inizio di marzo parlavamo della possibilità che la Russia si scollegasse da internet, di fatto, l’abbandono di molti dei servizi più noti concretizza in parte lo scenario che in molti avevano ipotizzato.
In questo momento Spotify funziona ancora in Russia, ma cesserà di farlo a partire dai primi giorni di aprile. Per continuare ad utilizzare la piattaforma, gli utenti dovranno necessariamente utilizzare una VPN.
Viste alcune leggi emanate dal governo russo, sicuramente nasceranno alternative alla piattaforma, probabilmente anche gratuite. In Russia, ad esempio, la pirateria è stata legalizzata proprio per ovviare all’accesso a film, musica e serie TV precluso dall’abbandono di servizi come Spotify in Russia.
Al momento, quasi la totalità dei vari servizi di streaming hanno già abbandonato il paese governato da Putin. Hanno preferito perdere una fetta d’utenza rispetto a continuare ad operare.
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