Nelle ultime settimane, fonti importanti come Mark Gurman e Ming-Chi Kuo hanno affermato che il primo iPhone con porta USB-C potrebbe arrivare nel 2023. Sarà davvero così o Apple ha in serbo altre scelte?
OPINIONS è una nuova rubrica targata iPhoneItalia che tratterà gli argomenti più caldi del momento dai diversi punti di vista dei nostri blogger.
Giuseppe Migliorino
Da possessore di un iPad Pro, posso dire con certezza che la porta USB-C è molto comoda soprattutto in ambito lavorativo. Poter utilizzare hub, periferiche e tanti altri accessori non pensati appositamente per i prodotti Apple è molto comodo e aumenta sensibilmente la produttività. Inoltre, anche a livello di costi, un accessorio USB-C costa mediamente in meno della sua controparte Lightning certificata Apple.
Detto questo, la porta Lightning fa ormai parte della storia degli iPhone e più o meno tutti abbiamo già acquistato quegli accessori che potevano servirci sullo smartphone.
Per questo, sono convinto che l’arrivo eventuale di una porta USB-C su iPhone non cambierebbe la vita di chi possiede da anni gli smartphone Apple, mentre potrebbe sicuramente facilitare i nuovi utenti che acquisteranno il loro primo iPhone. Per noi vecchi affezionati, la comodità sarà rappresentata solo dal poter buttare adattatori e altri accessori Lightning, per utilizzare quelli più universali di tipo USB-C che magari già utilizziamo con iPad, Mac, PC o altri dispositivi.
Per me, però, la vera domanda è un’altra: nel 2023 ha davvero senso passare a USB-C?
Sappiamo che l’UE sta facendo pressioni affinché USB-C diventi uno standard per tutti produttori di smartphone, obbligando di fatto Apple a fare altrettanto. Ma sappiamo anche che Apple, almeno secondo alcuni analisti, sta lavorando su un iPhone portless in grado di ricaricarsi e collegarsi con altri accessori tramite tecnologia wireless MagSafe. Se tutto questo è vero, USB-C sarebbe praticamente inutile perché un iPhone portless potrebbe arrivare due o tre anni dopo l’adozione delle nuova porta, confinandola di fatto ad una mera transizione tra l’era Lightning e quella priva di cavi.
Apple ha già tracciato la strada eliminando il jack cuffie da 3,5mm e presto potrebbe fare altrettanto con l’ultima porta rimasta su iPhone, per cui, ripeto, avere nel 2023 una porta USB-C potrebbe rappresentare solo un costo aggiuntivo per Apple e, soprattutto, per gli utenti in termini di eventuali nuovi accessori da acquistare.
Ormai, siamo quasi pronti al passaggio verso un iPhone completamente privo di porte. Già oggi, usiamo sempre meno i cavi per ricaricare l’iPhone e ancor meno per sincronizzarlo con PC e Mac, grazie rispettivamente a MagSafe e a iCloud. Inoltre, i pad di ricarica wireless sono ormai ovunque tra accessori per auto, uffici, aeroporti e hotel. Chiaramente, ci saranno sempre persone che preferiscono la ricarica via cavo, ma probabilmente è solo una questione di abitudine.
Un problema potrebbe riguardare i fotografi che utilizzano anche l’iPhone sul lavoro, visto che il trasferimento di foto e/o video 4K risulterebbe molto più lento tramite tecnologia wireless. E su questo punto, una porta USB-C è molto meglio di una Lightning.
Una soluzione potrebbe essere quella di rilasciare gli iPhone Pro (o magari solo i Pro Max) con porta cablata (USB-C) e gli iPhone standard completamente portless, così da differenziarli anche tra dispositivi per un utilizzo più professionale e dispositivi consumer.
Francesco Siciliani
Odio i cavi. Basterebbe questo per affermare la mia preferenza in merito al futuro di iPhone, che spero diventi davvero portless. È ovvio che, da un punto di vista professionale, la connessione via cavo ha sempre il suo motivo di esistere e, se dovessi scegliere tra USB-C e Lightning, sceglierei USB-C in modo da unificare il parco cavi e accessori con i Mac, gli iPad, le periferiche esterne che utilizzo come foto e videocamere.
Non ho mai usato molti accessori Lightning, se non qualche dock di ricarica negli anni passati, ma con l’introduzione della ricarica wireless prima e del MagSafe poi, ad oggi posso affermare di avere un solo accessorio Lightning rimanente: il DJI Pocket di prima generazione. L’eventuale rimozione del connettore Lighting su iPhone potrebbe dispiacermi solo ed esclusivamente per gli innumerevoli cavi Lightning che ho accumulato nel corso del tempo (ne ho uno scatolone pieno!).
Quindi, ben venga la pressione dell’UE nei confronti di Apple per la rimozione dello standard proprietario perchè, se si usa l’iPhone per lavoro insieme ad iPad e Mac, si può semplificare di molto il corredo accessori e risparmiare sull’acquisto di adattatori ed interfacce varie.
Affinché un futuro iPhone senza porte possa essere realmente utilizzato con soddisfazione, è necessario che la tecnologia di bordo delle autovetture inizi a supportare CarPlay Wireless. La diffusione del sistema di infotainment di casa Apple ormai è capillare e sono davvero poche le auto che non ne hanno la predisposizione, anche nelle fasce più economiche del mercato automotive. Il problema? Pochissimi modelli supportano la variante wireless e difficilmente Apple lancerà un device indipendente da qualsiasi connettore senza prima accertarsi che il suo CarPlay possa essere sfruttato adeguatamente su sempre più autovetture.
Già ad oggi ci sono in commercio alcuni kit che convertono il sistema CarPlay via cavo in un sistema wireless ma la compatibilità effettiva e il funzionamento reale dipendono in gran parte dalla tipologia di auto e dalla tecnologia di bordo. Non abbiamo ancora provato questi box “universali” ma è giusto sottolinearne l’esistenza, anche su Amazon, in attesa di novità ufficiali.
Claudio Sardaro
Chi segue il Podcast di iPhoneItalia conosce già la mia posizione sull’abbandono del Lightning su iPhone in favore di USB-C. Unificare gli standard di connessione via cavo è certamente una cosa ottima sotto moltissimi aspetti, ma serve davvero?
Personalmente utilizzo il cavo con iPhone in auto sia per l’utilizzo di CarPlay che, soprattutto, per la ricarica del device. È vero, come dice Francesco ci sono alternative e sì, la mia auto integra un pad di ricarica Qi, ma lo trovo abbastanza scomodo durante la guida. Purtroppo sono uno di quelli che, talvolta, risponde ai messaggi al semaforo e ricaricare iPhone attraverso quel pad risulterebbe scomodo in questo scenario. So bene che sbaglio, ma sono abitudini davvero difficili da modificare.
La verità è che non mi servirebbe davvero l’USB-C su iPhone. Il motivo? Si chiama MagSafe! A parte CarPlay, dove in ogni caso un’alternativa si può trovare agevolmente, non utilizzo mai la connettività via cavo del dispositivo se non in ricarica. Questo compito è egregiamente assolto dal MagSafe in tutte le situazioni.
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Non sono mai stato uno di quelli che ha avuto “problemi” nel reperire un cavo Lightning: ho troppi cavi sparsi per le mie case, la mia auto e i vari zaini. Paradossalmente, il passaggio all’USB-C, mi costringerebbe a sostituirli tutti. Alla fine mi capita di caricare iPhone secondo le necessità a differenza del mio MacBook e del mio iPad Pro che carico solitamente con gli stessi cavi sulla scrivania.
Oltre il Lightning ho praticamente ovunque una basetta Qi a disposizione: quando manca il cavetto ecco che entra in gioco la ricarica senza cavo. Da utente Apple, sono sicuramente più pronto ad un iPhone portless che ad un iPhone con USB-C. Qualora l’azienda di Cupertino dovesse decidere di passare il testimone all’USB-C, probabilmente non sostituirò tutti i cavetti Lightning con cavetti USB-C, ma preferirò passare direttamente al MagSafe.
Scrivere questa parte di Opinions mi ha fatto molto riflettere su una cosa: se Apple non avesse lanciato il connettore Lightning con iPhone 5, quanto sarebbe cambiata la storia dell’azienda? Da Cupertino avrebbero avuto nuovamente il coraggio di osare e proporre il MagSafe con iPhone 12 o il fatto di essere legati ad uno standard avrebbe fatto preferire altre strade? Lascio decidere voi su come rispondere a questa domanda.