A novembre, Apple ha sorpreso tutti quando ha annunciato che il supporto RCS sarebbe arrivato su iPhone nel corso del 2024. Secondo John Gruber, questa scelta ha una spiegazione: la Cina.
“Non posso dirlo con certezza, ahimè, ma dopo aver passato gli ultimi mesi a frugare periodicamente tra le mie fonti, ho delle notizie per i fan della regolamentazione coercitiva del governo”, scrive Gruber. “La mano di Apple è stata effettivamente forzata. Ma dalla Cina, non dall’UE”.
Gruber fa riferimento a una nuova legge in Cina che richiederà che i dispositivi 5G supportino RCS per ricevere la certificazione nel paese.
Gli operatori cinesi sostengono RCS da anni e, lo scorso anno, il governo ha avviato il processo di codificazione in legge secondo cui, per ottenere la certificazione, i nuovi dispositivi 5G dovranno supportare RCS. Tra l’altro, il governo cinese apparentemente non è preoccupato del fatto che lo standard RCS non preveda disposizioni per la crittografia.
Di fatto, Apple preferirebbe semplicemente continuare a ignorare RCS, poiché non vuole supportare né nuovi protocolli non E2EE, né nuovi protocolli controllati dagli operatori (crittografati o meno). Ma quando il governo cinese dice che i produttori di dispositivi devono accelerare il supporto ad RCS per vendere i loro prodotti in Cina, Apple si adegua.
Nei mesi successivi all’annuncio del support al protocollo RCS da parte di Apple, si era diffusa la notizia che la mossa fosse stata guidata dal Digital Markets Act nell’Unione Europea. Il DMA, tuttavia, non fa menzione specifica di RCS e ora abbiamo la conferma che iMessage non è abbastanza grande nell’UE per rientrare nell’ambito di competenza del DMA.