La causa del Dipartimento di Giustizia contro Apple riguarda anche CarPlay, servizio ricenuto anticoncorrenziale dagli inquirenti.
In realtà, chi ha letto il documento di accusa afferma che probabilmente il Dipartimento di Giustizia non ha capito bene cosa sia CarPlay o come funzioni, poiché l’accusa antitrust semplicemente non ha senso.
Il Dipartimento di Giustizia afferma che, come gli smartphone, i sistemi di infotainment dei veicoli sono diventati un nuovo modo con cui Apple porta avanti un comportamento anticoncorrenziale per danneggiare i consumatori e i suoi concorrenti. I piani di Apple di introdurre una versione più avanzata di CarPlay, in cui il sistema visualizza aspetti chiave delle funzioni del veicolo come velocità e HVAC, sono un’ulteriore prova del monopolio illegale dell’azienda, dice il Dipartimento di Giustizia.
“Applicando lo stesso programma di restrizioni a CarPlay, Apple sfrutta ulteriormente la potenza monopolistica dell’iPhone impedendo lo sviluppo di altre tecnologie di disintermediazione che interagiscono con il telefono ma risiedono fuori dal dispositivo” si legge nel documento.
La prima parte dell’equivoco è che ci sia un lock-in, che in realtà non esiste. Chiunque salga sulla propria auto che supporta CarPlay e Android Auto ha tre opzioni:
- Collegare un iPhone e visualizzare CarPlay sul display dell’auto
- Collegare uno smartphone Android e visualizzare Android Auto sul display
- Non fare nessuna di queste cose e utilizzare il sistema di infotainment dell’auto
Poter eseguire una qualsiasi di queste scelte non ti impedisce di cambiare idea in futuro. Un proprietario di iPhone può poi acquistare un telefono Android e passare immediatamente da CarPlay ad Android Auto.
Lo stesso avviene con la nuova funzionalità del quadro strumenti in iOS 17.4. Le case automobilistiche possono scegliere se supportarlo o meno (e finora pochissimi lo fanno), e i proprietari di auto possono scegliere se abilitarlo o meno.