L’installazione di un app store di terze parti richiede tante schermate “irritanti e spaventose”.

Ecco perché non sarà semplicissimo installare app store di terze parti su iPhone.

app store terze parti

Installare un app store di terze parti è ora possibile sugli iPhone nell’Unione Europea, ma non è esattamente un processo semplice e veloce.

Sappiamo che Apple ha dovuto cambiare a malincuore le regole degli app store in Europa, consentendo l’installazione di martketplace alternativi. Per tale motivo, l’azienda sta facendo di tutto per rendere difficile la vita a chi vuole distribuire le app tramite questi store di terze parti (vedi le nuove commissioni molto elevate), ma anche agli utenti finali.

The Verge ha provato il processo di installazione di un app store di terze parti e ha scoperto che è tutt’altro che semplice.

Innanzitutto, alcuni negozi trasferiranno agli utenti la commissione di 0,50 euro. Sebbene si tratti di una somma molto piccola per un singolo utente, potrebbe essere sufficiente a scoraggiare chi è abituato alle app gratuite o freemium.

Un altro potenziale ostacolo all’adozione diffusa del mercato di terze parti è quanto sia complicato l’intero processo, poiché ogni store richiede circa una dozzina di interazioni sullo schermo per l’installazione.

Funziona così: inizi facendo clic su un collegamento sul browser per caricare lo store alternativo. Da lì, riceverai un pop-up che ti informa che le tue impostazioni di installazione non consentono i marketplace di quello sviluppatore. Quindi, accedi alle Impostazioni, abiliti il marketplace, ritorni al browser, fai nuovamente clic sul collegamento per il download e ricevi un altro messaggio che ti chiede di confermare l’installazione. Infine, puoi aprire lo store e sfogliare le app disponibili.

AltStore App Store
Non è una procedura complicata da seguire, ma ci sono abbastanza passaggi e un linguaggio “spaventoso” per renderla irritante e fungere da deterrente, soprattutto quando l’App Store di Apple richiede solo un clic per iniziare. Per molti è un chiaro tentativo dell’azienda di far scappare gli utenti dagli store alternativi.

E questo vale solo per le app create dallo sviluppatore che gestisce l’app store. Le app di altri sviluppatori richiedono un passaggio aggiuntivo per aggiungerle come “fonte” dell’app.

AltStore ti consente di aggiungere fonti, ovvero URL condivisi dagli sviluppatori che contengono file JSON contenenti metadati dell’app. Una volta aggiunte queste fonti, le app a cui puntano possono essere scaricate da AltStore. Insomma, negozi in un negozio.

Dall’altro lato, gli app store alternativi conterranno app non consentite da Apple, come emulatori o app di gestione della clipboard. In sostanza, ottieni alcuni vantaggi del jailbreak, ma con misure di sicurezza come il sandboxing delle app e un controllo seppur minore da parte di Apple.

NovitàAcquista il nuovo iPhone 16 su Amazon
News