Cellebrite non riesce a sbloccare gli iPhone con iOS 17.4 e versioni successive

Ecco perché Cellebrite non riesce a sbloccare gli iPhone con iOS 17.4 o versioni successive.

Secondo documenti scovati da 404 Media, la società israeliana Cellebrite non è in grado di sbloccare gli iPhone che eseguono iOS 17.4 o versioni successive. Questi documenti offrono uno sguardo sulle capacità degli strumenti forensi mobile dell’azienda e mettono in evidenza i continui miglioramenti di sicurezza nei dispositivi Apple più recenti.

Il “Cellebrite iOS Support Matrix”, ottenuto da 404 Media, rivela che per tutti gli iPhone bloccati in grado di eseguire iOS 17.4 o versioni successive, lo stato è elencato come “In Research”, indicando che non è possibile sbloccare questi dispositivi in modo affidabile con gli strumenti attuali. Questo limite probabilmente si estende a una porzione significativa degli iPhone più recenti, poiché i dati di Apple di giugno mostrano che il 77% di tutti gli iPhone e l’87% degli iPhone introdotti negli ultimi quattro anni eseguono una versione di iOS 17.

I documenti indicano anche che Cellebrite ha recentemente aggiunto il supporto per le serie iPhone XR e iPhone 11 con iOS 17.1 e 17.3.1. Tuttavia, per i modelli iPhone 12 e successivi con queste stesse versioni di iOS, lo stato è elencato come “In Arrivo”, suggerendo che Cellebrite sta cercando di tenere il passo con i continui avanzamenti della sicurezza di Apple.

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Un altro documento mostra che Cellebrite può accedere alla maggior parte dei dispositivi Android, ma non a tutti. Ad esempio, non è in grado di forzare l’accesso a un Google Pixel 6, 7 o 8 spento per ottenere i dati degli utenti.

Nonostante le affermazioni di marketing di Cellebrite sul fatto che il loro servizio Premium può ottenere passcode per “quasi tutti i dispositivi mobili odierni, incluse le ultime versioni di iOS e Android”, la realtà mostrata dai documenti suggerisce diversamente.

Il dispositivo Universal Forensic Extraction Device (UFED) di Cellebrite è ampiamente utilizzato dalle forze dell’ordine di tutto il mondo per estrarre dati dai telefoni cellulari. Cellebrite ha guadagnato molta attenzione nel 2016 quando si credeva che la società fosse stata ingaggiata per aiutare l’FBI a sbloccare l’iPhone 5c del terrorista di San Bernardino, Syed Farook, dopo che Apple aveva rifiutato di fornire gli strumenti per sbloccare il dispositivo. Sebbene l’FBI non abbia utilizzato i servizi di Cellebrite in quel caso particolare, molte agenzie governative oggi collaborano regolarmente con Cellebrite per sbloccare dispositivi iOS.

Apple continua a introdurre miglioramenti alla sicurezza dei suoi sistemi operativi per restare avanti rispetto a società come Cellebrite, che sono sempre alla ricerca di falle e vulnerabilità da sfruttare per accedere ai dati sui dispositivi iOS bloccati.

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