Il telefono Android dell’attentatore di Donald Trump è stato sbloccato in 40 minuti

Lo smartphone dell'attentatore di Donald Trump era un dispositivo Android.

L’FBI ha annunciato di aver sbloccato il telefono di Thomas Matthew Crooks, l’uomo che ha aperto il fuoco durante un raduno del candidato Donald Trump lo scorso sabato. Un nuovo rapporto di Bloomberg rivela ulteriori dettagli su questo processo e sul telefono utilizzato da Crooks.

Dopo la sparatoria, l’FBI aveva inizialmente dichiarato di non essere riuscita a sbloccare il telefono di Crooks. Il dispositivo è stato quindi inviato al laboratorio dell’FBI a Quantico, in Virginia, dove martedì il bureau ha confermato di aver sbloccato il telefono.

Bloomberg fa sapere che il telefono utilizzato da Crooks era un “modello Samsung più recente con sistema operativo Android.” Il primo tentativo dell’FBI per sbloccare il telefono, avvenuto domenica, ha coinvolto l’uso del software Cellebrite per bypassare o identificare il passcode del telefono.

Quando questo primo tentativo è fallito, l’FBI si è rivolta direttamente a Cellebrite per ottenere assistenza. Cellebrite ha fornito all’FBI “supporto tecnico aggiuntivo e un nuovo software ancora in fase di sviluppo.” Con questo nuovo software, l’FBI è riuscita a sbloccare il telefono in 40 minuti.

In un rapporto pubblicato oggi, l’Associated Press ha rivelato che sul telefono di Crooks c’erano foto dell’ex presidente repubblicano, del presidente Joe Biden e di altri funzionari. L’FBI ha anche trovato ricerche su “informazioni sul disturbo depressivo” all’interno del telefono.

Se l’attentatore avesse avuto un iPhone con iOS 17.4 o versioni successive, probabilmente l’FBI non sarebbe riuscito a sbloccarlo, visto che Cellebrite non è ancora in grado di effettuare questo tipo di operazione sulle ultime versioni del sistema operativo di Apple.

La capacità di Cellebrite di sbloccare rapidamente il telefono di Crooks dimostra che, nonostante gli sforzi delle aziende come Apple e Google per migliorare la sicurezza, ci sono sempre strumenti in sviluppo capaci di superare queste barriere. Tuttavia, la difficoltà di Cellebrite nel lavorare con le versioni più recenti di iOS evidenzia anche il progresso significativo fatto nel campo della sicurezza informatica.

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