Nelle scorse ore, il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per rinominare alcuni punti geografici negli Stati Uniti, incluso il Golfo del Messico, che dovrebbe essere chiamato Golfo d’America. Tuttavia, servizi come Apple Maps e Google Maps non hanno apportato alcuna modifica, lasciando il nome invariato. La questione ha generato dibattito politico, ma il problema è più complesso di quanto sembri.
I nomi geografici non sono semplici etichette, ma rappresentano una convenzione culturale e storica che richiede tempo e consenso per essere modificata. La standardizzazione di tali nomi è un processo lungo, regolato da enti come il Board on Geographic Names (BGN) negli Stati Uniti e il Gruppo di Esperti delle Nazioni Unite sui Nomi Geografici (UNGEN) a livello globale.
Per quanto riguarda il Golfo del Messico, il nome è radicato nella storia e nella cultura. Il nome deriva dagli Aztechi, che abitavano la regione quando gli europei arrivarono nelle Americhe e, da oltre 400 anni, è conosciuto come Golfo del Messico in tutto il mondo.
Cambiare un nome così radicato richiede più di un ordine esecutivo: serve il consenso internazionale e l’adozione da parte di aziende globali come Apple e Google, che servono utenti di tutto il mondo.
Gli ordini esecutivi presidenziali possono imporre cambiamenti solo agli enti federali o statali, non alle aziende private o alla comunità internazionale. Questo significa che, anche se il BGN adottasse il nome “Golfo d’America”, ciò influirebbe solo sui documenti ufficiali degli Stati Uniti. Il resto del mondo, compresi gli strumenti di navigazione internazionale e le forze armate statunitensi, continuerà a usare il nome Golfo del Messico.
Il rappresentante texano Dan Crenshaw ha criticato Apple Maps su X per non aver cambiato il nome, ma questa critica ignora il funzionamento dei sistemi di mappatura globali.
Apple e Google utilizzano un mix di dati proprietari e fonti pubbliche per creare mappe che siano comprensibili e utili per tutti gli utenti, indipendentemente dal paese. Cambiare un nome su una mappa globale richiede considerazioni importanti. Ad esempio, le mappe devono essere riconoscibili da tutti. Cambiare il nome di un punto geografico solo per un paese rischierebbe di creare confusione.
Inoltre, altri paesi come la Russia o la Cina hanno già cercato di imporre modifiche alle mappe, come la non riconoscenza di Taiwan o la ridefinizione dei confini con l’Ucraina. Accettare tali richieste potrebbe aprire la strada a ulteriori controversie. Infine, i nomi geografici riflettono la storia. Cambiarli su richiesta politica rischia di cancellare aspetti importanti del patrimonio culturale.