Truffa con deepfake della voce di Crosetto, tutti i pericoli del’IA

Una truffa sofisticata ha coinvolto il nome e la voce clonata del ministro Crosetto per ingannare diversi imprenditori.

crosetto truffa

Un’operazione  di alto livello ha visto protagonisti imprenditori di spicco italiani, contattati da malintenzionati che si sono finti membri dello staff del ministro Guido Crosetto o addirittura il ministro stesso. Il metodo utilizzato ha sfruttato l’IA: i truffatori avrebbero utilizzato un software di intelligenza artificiale per clonare la voce di Crosetto, convincendo le vittime ad effettuare bonifici da centinaia di migliaia di euro verso conti esteri.

Le indagini sono in corso e la Procura di Milano ha già ricevuto diverse denunce, mentre si cerca di bloccare i flussi di denaro.

Il raggiro è stato portato avanti con uno schema ben congegnato. Le vittime venivano contattate telefonicamente da soggetti che si spacciavano per membri dello staff del ministro della Difesa e, in alcuni casi, veniva utilizzata una voce clonata con software AI, rendendo la truffa ancora più credibile.

La richiesta riguardava un bonifico urgente da inviare a un conto bancario a Hong Kong, con la promessa che si trattava di fondi destinati al pagamento di riscatti per italiani tenuti in ostaggio in Medi Oriente.  Per aumentare la fiducia, veniva garantito un rimborso totale da parte della Banca d’Italia, circostanza ovviamente falsa.

Secondo le indagini, i truffatori avrebbero utilizzato numeri di telefono clonati, alcuni con prefisso romano, per rendere ancora più credibile il contatto.

Il primo a segnalare la truffa è stato lo stesso Guido Crosetto, dopo essere stato contattato da amici imprenditori insospettiti dalle chiamate ricevute. “Uno di loro mi ha chiesto perché la mia segreteria avesse cercato il suo numero. Gli ho detto che era impossibile, dato che già lo avevo”, ha raccontato il ministro. Un altro imprenditore, che non conosce direttamente Crosetto, ha chiesto chiarimenti dopo essere stato contattato da una voce che sembrava la sua.

Dopo le prime segnalazioni, Crosetto ha pubblicato un avvertimento sui social, mettendo in guardia chiunque da questo tipo di frode sofisticata.

Le vittime della truffa sarebbero alcuni dei più importanti imprenditori italiani. Tra i nomi emersi ci sono Massimo Moratti, Giorgio Armani, Patrizio Bertelli (presidente del gruppo Prada), Marco Tronchetti Provera, Diego Della Valle e la famiglia Caltagirone.

Alcuni di loro hanno intuito l’inganno e non sono caduti nella trappola, ma un imprenditore milanese ha versato un milione di euro in due distinti pagamenti. La Procura di Milano e i Carabinieri stanno lavorando per rintracciare i fondi e bloccare i trasferimenti, ma recuperare il denaro non sarà facile.

Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, ha confermato il tentativo di truffa: “Sembrava tutto assolutamente vero. È una cosa che può succedere a tutti, anche se non te l’aspetti. Ho fatto denuncia e preferisco aspettare l’evoluzione dell’inchiesta prima di dire di più“.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale: deepfake vocali per ingannare le vittime

Uno degli aspetti più inquietanti di questa vicenda è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per replicare la voce del ministro. Il deepfake audio permette di creare una copia quasi perfetta della voce di una persona con un campione audio di pochi secondi. Strumenti simili vengono già usati per truffe sofisticate, come finti sequestri in cui i familiari vengono convinti che un loro caro sia stato rapito.

Di recente, OpenAI ha deciso di limitare l’uso della tecnologia Voice Engine, proprio per evitare abusi, ma esistono numerosi altri software accessibili online.

Data la crescente sofisticazione di questi attacchi, è fondamentale adottare delle misure di sicurezza:

  • Diffidare sempre da richieste di denaro urgenti, soprattutto se arrivano tramite telefono o email.
  • Verificare direttamente l’identità della persona che ha effettuato la chiamata, utilizzando un altro canale di comunicazione.
  • Pensare ad un codice segreto all’interno della famiglia o tra colleghi per autenticare richieste sensibili.
  • Utilizzare app di sicurezza come Google Authenticator, che forniscono codici unici da verificare reciprocamente.

Anche Banca d’Italia ha lanciato un avvertimento contro tentativi di frode che sfruttano il suo nome e logo per richiedere versamenti di denaro.

Il caso della truffa con la voce clonata di Guido Crosetto segna un nuovo livello di sofisticazione nelle frodi telefoniche. L’uso dell’intelligenza artificiale per replicare le voci rappresenta una minaccia crescente, rendendo sempre più difficile distinguere il vero dal falso.

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