Il marketing dell’attesa

Ormai è consuetudine: più ci si avvicina al lancio di un nuovo prodotto Apple, più l’attesa cresce. La strategia di Apple di applicare un regime di impeccabile non-disclosure ai propri prodotti è sicuramente vincente: non è mai capitato che informazioni rilevanti siano “sfuggite” dalle bocche della Mela.

Ed è proprio a causa di questa chiusura assoluta dell’informazione verso terze parti che Apple riesce a promuovere i propri prodotti prima ancora che vengano lanciati. Rumor, indiscrezioni, rivelazioni più o meno credibili si diffondono mesi e mesi prima del lancio di ogni prodotto.

Se Apple decidesse di lasciare trapelare volutamente alcune informazioni rilevanti prima del lancio dei nuovi prodotti, forse non si creerebbe lo stesso livello di attesa e il prodotto, al momento del lancio, sembrerebbe un oggetto “di cui si è già parlato”. Diminuirebbe, in sostanza, il livello di “novità” percepita dal consumatore.

In effetti, la fantasia (o mitomania?) di alcuni individui li porta a pubblicare notizie – spesso false – su blog e portali tematici. Questo provoca due effetti: un aumento di traffico per il sito che lancia la notizia e un effetto buzz di natura virale per il prodotto Apple, ancora una volta – è bene sottolinearlo – a costo zero.

Tutto da guadagnare e nulla da perdere? Assolutamente no. A pensarci bene i rumor producono spesso informazioni distorte che influenzano in modo profondo le aspettative: rivelazioni sensazionalistiche sul prossimo prodotto Apple possono a volte generare un’aspettativa eccessiva (relativamente, ad esempio, agli attributi funzionali del prodotto) nell’utente, che finirà per essere deluso quando il prodotto verrà lanciato.

Apple, ovviamente, non può controllare in alcun modo il flusso di informazioni più o meno attendibili sui propri prodotti in fase di lancio. E nonostante questo, per qualche ragione, anche se il prodotto reale non rispecchia pienamente le aspettative generate dagli utenti negli utenti, la delusione sfuma in fretta: la forza di Apple è proprio il saper rendere “meraviglioso” qualsiasi prodotto.

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