Stando a quanto emerso da un’interessante ricerca sembra che iPhone ed iPad, pur rappresentando dispositivi indispensabili per gran parte delle persone durante le proprie attività quotidiane, abbiano creato un giorno di lavoro in più al mese per gran parte degli americani.
Questo è quanto emerso da un recente studio condotto su cittadini statunitensi da parte di Good Technology. Lo studio in questione ha coinvolto 1.000 clienti della compagnia e secondo i risultati ottenuti dalla ricerca sembra proprio che gli americani abbiano difficoltà a rilassarsi, dedicando in media sette ore a settimana ad impegni lavorativi durante i periodi di riposo, per un totale pari ad un giorno lavorativo aggiunto al mese.
Lo studio di Good Technology ripropone un tema sempre attuale, ovvero quello in merito a cosa fare per mantenere un giusto equilibrio tra vita privata e lavorativa. Un elemento centrale di questo tema sono naturalmente i dispositivi mobili che, con il passare del tempo, hanno offerto numerose funzionalità tali da rendere le persone ancor più produttive, creando tuttavia un aspetto molto negativo: gran parte delle persone infatti può essere facilmente raggiunta e contattata non solo durante le ore di lavoro ma anche a casa in periodo normalmente riservati al riposo. Le conseguenze di uno stile di vita “always-connected”, ovvero che ci permette di essere costantemente raggiungibili e collegati, sono variegate e vanno dal semplice stress a dei problemi legati alla salute mentale ben più gravi come ad esempio la Nomophobia, una fobia in cui esiste il terrore di rimanere senza cellulare.
E’ emerso come l’80% delle persone si trovi regolarmente a lavorare anche nelle ore successive alla normale giornata lavorativa, e solamente il 25% delle persone intervistate avrebbe avuto discussioni a causa di ciò con la propria compagna ed il proprio compagno. Oltre la metà ha affermato di non aver mai avuto discussioni in merito al troppo lavoro durante la vita privata; si tratta di una statistica molto sconcertante ma in realtà piuttosto normale se si considera come solamente 1 persona su 5 non lavori nel proprio tempo personale.
Stando alla ricerca gran parte delle persone utilizza il tempo di lavoro aggiunto per rispondere ad email ed effettuare chiamate, e per la maggioranza dei lavoratori usare questo tempo in più rappresenta una soluzione indispensabile per rimanere al passo con il lavoro: infatti sembra che il 60% delle persone intervistate usi questo tempo proprio per rimanere organizzate, mentre quasi la metà ha affermato di non avere scelta. L’impatto di questo stile di vita è da ritrovare su diversi ambiti tra cui l’impossibilità di “spegnersi” a fine giornata ed avere una buona nottata di riposo. Quasi un terzo degli americani ha in tal senso affermato di avere difficoltà a passare dall’ambito lavorativo a quello personale, e metà delle persone intervistate ha dichiarato di leggere e rispondere ad email a letto, mentre il 69% non andrebbe affatto a dormire prima di aver letto le email. Il 40% infine ha dichiarato di inviare email inerenti all’ambito lavorativo ogni sera.
Gran parte degli utenti inizierebbe la giornata proprio controllando la propria mail, ed infatti il 68% lo farebbe prima delle otto del mattino, e la metà ancor prima di alzarsi dal letto. Questo comportamento influenza profondamente anche il tempo dedicato alla famiglia – oltre la metà, pari al 57%, controlla le email durante le uscite con la famiglia e più di un terzo, pari al 8%, lo fa durante la cena.
Per contrastare questo stile di vita sregolato e sbilanciato sembra che addirittura diverse compagnie stiano spingendo affinché i propri impiegati trovino un equilibrio migliore tra vita personale e lavoro. Volkswagen ad esempio, per ridurre lo stress post-lavorativo, disabiliterebbe totalmente i BlackBerry dei propri impiegati in Germania per prevenire che lavorino durante le ore di riposo. Naturalmente si tratta di un trend in costante crescita ma è bene che ognuno di noi tenti di trovare un giusto equilibrio tramite dei piccoli accorgimenti che possano giovare sia alla nostra vita personale che alla nostra quiete mentale.
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