Il CEO di Apple Tim Cook ha sempre sostenuto che ogni società debba “inventare le proprie cose”, e che Apple non dovrebbe essere “l’inventore per il mondo”. Il pensiero di Google è invece l’opposto, secondo quanto dichiarato dal consigliere generale Kent Walker, “alcune invenzioni sono talmente importanti che dovrebbero essere condivise”.
Nel corso degli anni vi abbiamo sempre raccontato dei moltissimi brevetti che la società di Cupertino ha registrato a proprio nome, il motivo di tale azione è indubbiamente la volontà di proteggere le proprie invenzioni ed utilizzarle solamente sui prodotti proprietari. Lo stesso Tim Cook ha più volte ribadito il concetto che “ogni società deve inventare le proprie cose”, ma soprattutto che Apple non può essere considerata come “l’inventore del mondo”.
Indubbiamente un pensiero che la maggior parte di noi può comprendere e capire, ciò invece non accade a Google; agli inizi di luglio il Consigliere Generale dell’azienda di Mountain View Kent Walter ha inviato una lettera al Senato degli Stati Uniti in cui sostiene che le invenzioni commerciali molto importanti “per il benessere dei consumatori” debbano essere considerate altrettanto importanti per il bene del mercato.
La lettera è stata riportata da AllThingsDigital ed il redattore John Paczkowski ha scritto un interessante riassunto che ci permette di capire nel migliore dei modi il pensiero di Google:
In altre parole, come esistono brevetti standard essenziali, allo stesso modo esistono brevetti che sono commercialmente essenziali, ovvero descrivono tecnologie che sono diventate talmente popolari da essere onnipresenti. Garantendo l’utilizzo degli stessi solamente a determinate aziende il rischio è che possano diventare dannosi per i consumatori e per un mercato più competitivo.
Per questo motivo alcuni brevetti che riguardano tecnologie universalmente utilizzate, come ad esempio lo Slide-To-Unlock o il multitouch, dovrebbero essere resi disponibili a tutte le aziende del settore.
Ricapitolando, secondo Google una tecnologia molto popolare dovrebbe essere concessa in licenza a tutte le altre società del settore di appartenenza; in questo modo si potrebbe garantire una migliore competitività e quindi prodotti finali sempre più interessanti. Naturalmente il principale riferimento dell’azienda di Mountain View è proprio Apple, ricordiamo infatti che la suddetta, dal 2007 ad oggi, ha registrato migliaia di brevetti riguardanti tecnologie utilizzate ed ancora in sviluppo.
La lettera di Google venne inviata il 10 Luglio 2012, poco dopo una settimana è arrivata la risposta di Apple per mano del Consigliere Generale Bruce Sewell:
Le funzionalità di un iPhone sono fondamentalmente differenti da quelle di un telefono tradizionale, il risultato è infatti sottolineato dalla capacità di Apple di portare innovazione nel mercato mobile. L’utilizzo di un iPhone per scattare fotografie, giocare con i videogiochi, eseguire innumerevoli applicazioni e molto altro, non ha nulla a che fare con brevetti o protocolli standardizzati.
Apple ha speso miliardi di dollari in ricerca e sviluppo per creare il proprio smartphone, allo stesso modo sviluppatori hanno speso miliardi di dollari per creare applicazioni che possano essere eseguite sullo stesso dispositivo.
La risposta è chiara, non è possibile pensare di standardizzare una tecnologia solamente per il fatto che sia diventata molto famosa, altrimenti il denaro speso per la ricerca e lo sviluppo non avrebbe portato a nessun vantaggio rispetto ai competitor.
Concludiamo ricordando che Tim Cook, nel corso di una recente conferenza, ha affermato di non amare particolarmente le dispute legali, tuttavia è intenzionato a difendere le invenzioni di Apple da qualsiasi imitazione. Lo stesso Steve Jobs, si legge nella sua biografia, ha minacciato una “guerra termonucleare” contro Google a causa di quello che lui considerava un furto intellettuale relativo alla creazione del sistema operativo Android.
Apple, come è giusto immaginare, vuole cercare di difendere le proprie creazioni, ma chi altro non lo farebbe?. Per maggiori informazioni è possibile visualizzare i documenti ufficiali direttamente dal sito di AllThingsDigital.
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