Dalla parola “nuvola”, in inglese “cloud”, prendono il nome i più recenti servizi di hosting che permettono di archiviare online determinati documenti, multimediali e non, in modo tale da potervi accedere anche in mobilità senza occupare spazio fisico sui dispositivi che si utilizzano. A quanto pare, dopo Amazon, anche Google potrebbe anticipare Apple nel lancio del suo servizio di clouding per l’ascolto di musica in streaming tramite i dispositivi mobile.
Apple e Google hanno recentemente annunciato o fatto intendere di essere interessate direttamente a questo genere di servizi (specialmente per quanto riguarda lo storage e l’ascolto di brani online) e, a quanto pare, i lavori per rendere disponibili i nuovi strumenti procedono senza sosta ed ogni parte tenterà di anticipare l’altra al fine di guadagnarsi una migliore fetta di utenza.
Se in un primo momento si era ipotizzato che il servizio iCloud di Apple (nome non definitivo) potesse essere lanciato prima di quelli di Amazon e Google (comunque non prima di iOS 5), ora invece si pensa che possa accadere l’esatto contrario. Amazon ha di fatto lanciato il nuovo servizio musicale diverse settimane fa e anche Google, stando a quanto riportato da diversi siti internazionali, potrebbe anticipare l’azienda di Cupertino presentando Google Music martedì prossimo, seppur in maniera limitata.
Tuttavia, ciò che sta causando problemi ad Apple e Google sono principalmente le etichette musicali. Proprio per questo e vista l’incapacità di trovare un accordo in tempi brevi, Google Music potrebbe, almeno in un primo momento, essere lanciato in maniera ristretta, tramite invito, e consentire la semplice archiviazione di documenti come Amazon Cloud Drive, in modo tale da anticipare Apple ed iCloud.
Lo scenario tra Apple e Google riguardo ai servizi di clouding si prospetta – per l’ennesima volta – meno idillico del previsto e più simile a quello che precede un temporale estivo.