Dieci giorni fa, quando Steve Jobs, durante il WWDC ha mostrato al mondo il funzionamento del nuovo “rivoluzionario” servizio iCloud, in realtà non ha fatto altro che rendere palese una delle più grandi gaffes della storia tecnologica recente. Vediamo come
Il servizio iCloud, autentico fiore all’occhiello del nuovo iOS 5 di prossimo lancio, dovrebbe cambiare radicalmente il nostro approccio al mondo digitale e su questo non si discute. Partire da casa senza portarsi dietro nulla se non il nostro iPhone e accedere in pochi istanti all’intero database online dei nostri files sarà una delle cose più apprezzate e usate dagli utenti iOS e Mac.
Dunque al WWDC c’era solo una cosa da fare: mostrare il funzionamento di iCloud agli utenti. E Steve jobs lo ha fatto egregiamente. Ma sapete cosa è venuto fuori in queste ore? Che iCloud è ancora in versione decisamente Beta e che, essendo Apple ancora al lavoro per rendere operativo il mega DataCenter sito in North Carolina, l’unico modo per far funzionare iCloud e farlo usare ai developers era quello di appoggiarlo a un servizio simile già esistente. E qui siamo alla gaffe di cui sopra visto che il server scelto per questi primi mesi di iCloud è nientepocodimeno che Windows Azure, il servizio clouding targato Microsoft!
Qualcuno potrebbe obiettare che non si tratta di una gaffe visto che iOS 5 è ancora in beta e dunque semplicemente in fase di test; eppure per un’azienda così piena di ego come è da sempre Apple e soprattutto il suo guru Steve Jobs, chiedere “aiuto” a Microsoft per lanciare un servizio annunciato come rivoluzionario non è esattamente gratificante.
Soprattutto se viene ribadito il concetto di “rivoluzione” che iCloud dovrebbe portare. Dunque per dirla in due parole da iper-critici : Apple sta preparando una rivoluzione e le armi gliele fornisce Microsoft. Non era forse meglio attendere che le infrastrutture per il lancio di iCloud fossero pronte invece di appoggiarsi al “nemico”?
E voi cosa ne pensate?
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