McAfee: “Chi rivende un terminale Android mette a rischio i propri dati personali”

Gli utenti Android che desiderano vendere il proprio terminale dovrebbero essere molto prudenti e conoscere le possibili conseguenze di questa scelta, almeno stando a quanto riferito da una nota azienda di sicurezza. Il ricercatore della McAfee Robert Siciliano ha infatti scoperto che i dati personali memorizzati su un dispositivo Android non vengono completamente rimossi nemmeno se l’utente utilizza l’apposita opzione di ripristino presente all’interno del sistema operativo mobile di Google.

Siciliano ha dichiarato al Los Angeles Time: “Quello che è realmente spaventoso è che anche dopo aver eseguito tutte le procedure per la cancellazione dei dati, parte di essi rimangono ancora in memoria. Questo non avviene con i dispositivi BlackBerry o Apple, dove i dati vengono definitivamente cancellati seguendo le istruzioni dei rispettivi sistemi operativi“. Alla fine, Siciliano dà dei consigli a chi vuole vendere il suo smartphone Android: “Non fatelo. Piuttosto mettetelo nel retro di un armadio, inseritelo in una morsa o trapanatelo proprio nel disco rigido. Non potete mettere a rischio la vostra identità e i vostri dati per 50$”.

Per arrivare a queste conclusioni, Siciliano ha acquistato decine di smartphone Android e ha scoperto che è relativamente facile, con poche conoscenze di hacking, recuperare i dati sensibili memorizzati dal precedente proprietario in almeno la metà di essi. Tra questi dati egli ha scovato coordinate bancarie, numeri di previdenza sociale, password e altri documenti sensibili.

Al momento non sappiamo se le parole di Siciliano siano vere oppure no, ma il dubbio rimane visto che tesi di questo tipo provenienti da società di sicurezza spesso lasciano molto spazio ai dubbi. Vi terremo aggiornati in caso di novità.

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