Ad una settimana dal WWDC 2014, iniziamo a ripercorrere la storia degli ultimi WWDC partendo da quello del 2007, il primo dopo la presentazione dell’iPhone. Un modo per ingannare l’attesa e attendere insieme il prossimo 2 giugno.
Il WWDC del 2007 è stato il primo che ha visto come protagonisti sia iOS (che allora si chiamava semplicemente “OS”) che OS X, dando vita ad una vera e propria rivoluzione non solo per Apple, ma anche per gli sviluppatori. L’evento si tenne al Moscone Center di San Francisco e iniziò l’11 giugno alle ore 10 locali, quando Steve Jobs tenne il suo consueto keynote.
Solo 6 mesi prima, lo stesso Jobs aveva presentato al mondo il primo iPhone, per cui il WWDC di quell’anno vide come protagonista anche il sistema operativo mobile di Apple. Tra l’altro, l’11 giugno 2007 l’iPhone non era ancora sul mercato (le vendite iniziarono il 29 giugno negli USA, in Italia non arriverà mai) e non aveva ancora trasformato per sempre il settore della telefonia mobile, malgrado il suo impatto fosse già innegabile.
Steve Jobs iniziò il keynote presentando OS X 10.5, con alcune migliore grafiche, un nuovo design per il Dock, l’aggiunta di Cover Flow nel Finder e l’introduzione di Time Machine, grazie al quale divenne finalmente possibile effettuare un backup in modo semplice e veloce. Tra le altre novità c’erano anche un nuovo Automator, la nuova funzione Back to My Mac per accedere al computer in remoto, Quick Lock, Space per avere desktop virtuali e tanto altro.
Safari, il browser di default su OS X, venne presentato anche nella sua versione Windows, con possibilità per gli utenti di testare applicazioni web 2.0 sul motore di rendering.
Per quanto riguarda l’iPhone, Apple presentà la novità “web app“: all’epoca, non esisteva ancora l’App Store e non era possibile installare applicazioni terze se non effettuando il Jailbreak. L’utente poteva installare soltanto web app, perchè Jobs non voleva “sporcare” OS con applicazioni di terze parti. Fortunatamente, il CEO di Apple cambiò opinione e nel 2008 le cose cambiarono per sempre.
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