Recentemente approdato in Italia, Spotify è un servizio che consente di ascoltare musica in streaming da dispositivi fissi o mobile, usufruendo di una connessione ad Internet. Spotify è utilizzato da anni in America e in altri Paesi e dal suo lancio ad oggi ha saputo costituirsi un bacino d’utenza notevole che testimonia la qualità dello stesso servizio. Spotify potrà avere lo stesso “appeal” anche per gli utenti italiani? Noi abbiamo voluto provare Spotify e a seguire vi proponiamo le nostre prime impressioni.
Spotify è un servizio musicale on demand che offre lo streaming di una selezione di brani di varie case discografiche ed etichette indipendenti, incluse Sony, EMI, Warner Music Group e Universal. Spotify è attualmente fruibile attraverso Microsoft Windows, Mac OS X, Linux, Telia Digital-tv e i dispositivi mobili equipaggiati con iOS (iPod/iPhone/iPad), Android, BlackBerry (in versione beta limitata), Windows Mobile, Windows Phone, S60 (Symbian), webOS, Squeezebox, Boxee, Sonos, WD TV e MeeGo.
La musica può essere visualizzata per artista, album, etichetta, genere o playlist così come grazie a ricerche dirette. Sui dispositivi desktop un collegamento permette all’ascoltatore di acquistare materiale selezionato presso venditori di terze parti. Un periodo di prova gratuito di sei mesi viene attivato al momento dell’accesso con un account Facebook, durante il quale l’utente può ascoltare una quantità illimitata di musica grazie alla pubblicità visiva e simil-radiofonica. Dopo questo periodo, Spotify ha un limite di ascolto di dieci ore al mese.
L’abbonamento “Unlimited” rimuove la pubblicità e i limiti di tempo, mentre l’abbonamento “Premium” introduce ulteriori funzioni come lo streaming con maggiore bitrate (fino a 320kbps), l’accesso offline alla musica e le applicazioni mobili.Per utilizzare Spotify è necessario disporre di un account Facebook, a meno che l’utente non si sia registrato su Spotify prima del 22 settembre 2011. Gli abbonamenti sono disponibili solo agli utenti con carte di credito/debito oppure con un account PayPal residenti in certi Paesi.
I tipi di abbonamento sono tre:
- Gratuito: accesso all’ascolto in streaming di milioni di brani, presenza di pubblicità, condivisione, limite di ascolto a 10 ore mensili, qualità audio media, possibilità di ascolto solo su PC e Mac.
- 4,99€ al mese: milioni di brani, nessun limite di ascolto, no pubblicità, condivisione, ascolto solo su Pc e Mac.
- 10,99€ al mese (prova gratuita per 48 ore): musica illimitata anche offline, migliore qualità audio, accesso anche in viaggio tramite dispositivi mobile (iOS, Windows Phone e Android).
Scaricando l’applicazione per iPhone e iPad accedi subito a Spotify Premium. Con l’abbonamento a Premium, accederai a 15 milioni di brani da migliaia di album e artisti su iPhone, iPod Touch e iPad. Se non hai ancora sperimentato Premium, puoi provarlo sul tuo cellulare per 48 ore, completamente gratis: ti basta scaricare questa app ed eseguire l’accesso mediante il tuo account di Facebook. Se 48 ore non sono abbastanza, puoi estendere la prova a 30 giorni seguendo i dettagli indicati nell’e-mail che ti verrà inviata dopo il primo accesso.
Dopo aver descritto le caratteristiche tecniche del servizio, passiamo alla nostra prova “sul campo”. Abbiamo testato Spotify – beneficiando della versione Premium in prova per 48 ore – su un iPhone 5 (aggiornato ad iOS 6.1).
Partiamo quindi con il download dell’applicazione, gratuita su App Store, che si completa in pochi secondi vista l’estrema leggerezza del software e che ci permette subito di entrare nell’universo di Spotify. Si, perché il bello di questo servizio sta nel fatto che, a differenza di servizi come iTunes Match (provato da iPhoneItalia qui), Google Music o Amazon Cloud Drive (questi ultimi due analizzati con il primo qui), non è necessario “matchare” o caricare la propria musica in rete: Spotify mette a disposizione più di 15 milioni di brani che troverete già archiviati online e pronti per essere ascoltati in streaming.
Spotify non richiede registrazione: appena aprirete l’app, potrete benissimo collegarvi con il vostro account Facebook ed eseguire così l’accesso al servizio (che verrà aggiunto come “app” nella vostra pagina di Facebook). Fatto questo, sarete subito pronti per iniziare ad esplorare il vastissimo universo di Spotify.
L’applicazione per iOS di Spotify presenta cinque sezioni principali (che su iPad diventano cinque, dato che “Contatti” non si troa in “Altro” ma ha un’icona apposita). Da questi pulsanti potrete decidere in quale sezione del servizio posizionarvi: la sezione “Playlist” raccoglie tutte le vostre playlist create tramite Spotify o eventualmente importate da iTunes (si possono anche condividere playlist “sociali” ed invitare gli utenti ad iscriversi); la funzione “Cerca” ci permette di cercare un brano, un album o un artista tra quelli disponibili in Spotify; la funzione “Radio“, forse la più interessante di Spotify, ci consente di sintonizzarci su un flusso di brani organizzati per genere e di goderci la riproduzione organizzata da Spotify; infine abbiamo la sezione “Novità” che raccoglie tutte le ultime uscite e i brani più ascoltati e le sezioni “Contatti” (per invitare gli amici a provare Spotify) e “Impostazioni” che ci permette, ovviamente, di modificare alcune preferenze del servizio.
Come ogni servizio che si rispetti, Spotify permette inoltre di condividere i brani in riproduzione con i nostri amici utilizzando la rubrica contatti, il nostro profilo Facebook o Twitter, le mail o, in ultima analisi, gli SMS.
La musica in riproduzione su Spotify non viene bloccata una volta messa in background l’applicazione: potrete infatti continuare ad ascoltare i vostri brani preferiti su iPhone anche mentre fate altro (ad esempio mentre rispondete ad una mail oppure mentre giocate ad uno dei titoli per iPhone e iPad presenti su App Store). Stesso discorso anche per la schermata di blocco in cui non solo sarà visualizzato l’artwork dell’album in riproduzione, ma si potranno anche in questo caso utilizzare i controlli musicali di iOS per gestire la riproduzione dei brani in streaming.
Visti i piani dati offerti dagli operatori italiani – sempre limitati e quindi limitanti – l’utilizzo di Spotify per l’ascolto di brani di qualità in streaming viene pesantemente condizionato dalla questione dei consumi: ascoltare un brano a 320 kbps in 3G/LTE equivale a consumare tantissimi MB in pochi minuti. Operazione, questa, che a lungo andare può prosciugare i MB di traffico pattuiti con il vostro operatore. Per fortuna, Spotify offre comunque la possibilità di impostare una qualità predefinita per l’ascolto dei brani a seconda della connessione (mobile o wireless) che si utilizza per l’ascolto. Per molti sarebbe un controsenso, quindi, acquistare un abbonamento Premium a Spotify per “sbloccare” l’ascolto di musica ad alta qualità per poi ridursi comunque all’ascolto con bit rate più bassi per risparmiare MB. Questo è oggettivamente il limite più grande di Spotify in Italia, anche se, logicamente, la “colpa” non è del servizio stesso ma dei piani dati offerti dagli operatori attivi nel nostro Paese.
Tra le altre caratteristiche non ancora segnalate, Spotify offre la possibilità di ascoltare anche offline i brani, permette la creazione di una lista di playlist (sincronizzate) con i brani preferiti e l’invio dei brani per l’ascolto diretto su Last.fm e Facebook. Molto interessante la possibilità di sincronizzazione in wireless degli MP3 locali su iPhone e iPad.
PRO:
- Qualità audio tra le migliori in circolazione, superiore a tutti gli altri servizi di ascolto in streaming (iTunes Match, Amazon Cloud Drive, Google Music);
- Non è necessario “matchare” o caricare i brani online per ascoltarli in streaming: sono già tutti pronti per l’ascolto;
- Archivio musicale ultracompleto con più di 15 milioni di brani;
- Applicazioni mobile e per PC/Mac semplici da utilizzare e ben disegnate.
CONTRO:
- Specialmente se chiedete il meglio ad un servizio di qualità come Spotify, i costi non saranno affatto contenuti: basti pensare che iTunes Match costa 25 euro all’anno, mentre Spotify Premium 10 euro al mese;
- Le app per iOS, Android e le altre piattaforme mobile possono essere utilizzate solo in presenza di un abbonamento premium (punto a sfavore che si ricollega con il precedente);
- Ascoltare musica in streaming con un bit rate più alto equivale non solo ad un maggior costo (bisogna sbloccare la versione Premium di Spotify) ma anche ad un maggior dispendio di MB in fase di ascolto, cosa non proprio consigliata a chi dispone di un piano dati a consumo o comunque non illimitato;
- Pochi gli artisti italiani presenti in Spotify (difetto di gioventù?).
Tirando un po’ le somme, Spotify è senza dubbio il migliore servizio in circolazione per l’ascolto di musica in streaming da dispositivi fissi e mobile. La qualità audio dei brani ci ha sbalordito, così come la semplicità con cui è possibile cercare un album o un brano per iniziare a riprodurlo istantaneamente con un click o con un tap. Un servizio di qualità, quindi, che come tale ha un suo costo (in parte più che giustificato).
Ovviamente sta a voi decidere se limitarvi all’utilizzo di Spotify con account gratuito o se acquistare uno dei due abbonamenti a pagamento: in ogni caso, siamo sicuri che non vi pentirete affatto della vostra scelta. Spotify è un servizio che merita di essere provato, da tutti. Alcune caratteristiche di Spotify, come abbiamo visto, vengono meno in Italia per questioni tecniche e politiche (la questione della qualità e dei MB consumati in fase d’ascolto è un esempio lampante) e per questo il servizio potrebbe non avere la stessa, ottima, risposta che ha avuto negli Stati Uniti.
Ad ogni modo come torniamo a ripetere, Spotify è senza dubbio il miglior servizio per l’ascolto di musica in Streaming. La qualità, però, ha un prezzo, e in questo caso è alquanto salato.